Dal duo Comandini-Saudati a Valeciano: la FLOP 5 dei centravanti dell’Atalanta presi in estate

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L’Atalanta è alla ricerca di un attaccante, e in un contesto come quello del mercato estivo rende il tutto ancora più interessante. Più è grande il nome più i tifosi tendono a sognare: specialmente quando si parla di centravanti. In quasi 114 anni di storia atalantina ne sono passate di punte: partendo dai “bidoni” fino ad arrivare a quelli promettenti. In questo articolo verrà proposta una top 5, anzi, una “flop 5” dei centravanti comprati dalla Dea in estate.

1- GIANNI COMANDINI: MISTER 30 MILIARDI

L’acquisto più costoso della storia dell’Atalanta fino al 2018: 30 miliardi al Milan per il cartellino, più altri 15 lordi d’ingaggio per cinque anni. Di fatto è il grande flop della storia nerazzurra. Arriva nell’estate del 2001 come l’attaccante con il quale la Dea doveva puntare all’Europa. Invece segna appena sette goal in quattro stagioni, anche a causa di qualche infortunio di troppo. Bravo sul piano tattico, meno sottoporta.

2- ROBERT ACQUAFRESCA: LA FOTOCOPIA DI GIANNI

La fotocopia di Comandini. Acquistato nell’estate del 2009 con l’obiettivo di sostituire un certo Sergio Floccari. Invece è un vero e proprio flop. Nonostante a Cagliari si sia dimostrato un centravanti freddo sottoporta, a Bergamo non segna neanche a porta vuota (a Siena). Colleziona solo dodici presenze con un goal all’attivo. E’ stato uno dei giocatori più contestati dell’annata 2009/2010: terminata con una retrocessione. A gennaio lascia la Dea per andare a Genova: sponda rossoblu.

3- LUCA SAUDATI: LA PROMESSA INCOMPIUTA

Sulla carta l’attaccante potenzialmente più forte della squadra: abilissimo nei tagli e nei movimenti, bravo a proteggere la palla e a giocarla. Dopo qualche mese viene etichettato come la “promessa incompiuta”. Il ragazzo è assai introverso da non riuscire ad esprimere il suo potenziale: solo con Mandorlini è riuscito ad intravedere qualcosa, ma nulla di più. Arrivato con Comandini nel 2002, non rispetta le aspettative nerazzurre (finendo per essere sempre al centro delle contestazioni).

4- FACUNDO PARRA: “IL VICE-DENIS”

Arrivato con la mongolfiera nel 2012 alla festa della Dea manco fosse Cristiano Ronaldo, si dimostra il bidone per eccellenza. Preso dall’Independiente come vice Denis, gioca 14 partite senza segnare una rete, ma sbagliandone molte. Da tener conto due goal realizzati in Coppa Italia contro il Cesena (tra cui uno di tacco). Sempre criticato dalla stampa per la sua forma fisica, dopo il 2013 torna in Argentina.

5- IVAN VALECIANO: IL CICCIOBELLO DELL’ERA LIPPI

Preso nell’estate del 1992 al posto di Asprilla, viene chiamato “Cicciobello” per il suo volto paffutello, non sembra neanche un calciatore. Fu il primo colombiano della storia nerazzurra: bravo sottoporta, ma la poca velocità tende a penalizzarlo. Il ritorno in Colombia è una routine per chi non è da Atalanta. Per fortuna i nerazzurri ebbero la possibilità di riscattarsi 27 anni dopo con l’ingaggio di un certo Luis Muriel: attaccante che considera Ivan come un riferimento calcistico.

 

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Autore dell'articolo: Filippo Davide Di Santo