Il 5 maggio 2002 è entrato nella storia del calcio italiano viste le tutte le vicissitudini: la Juve vince lo scudetto ai danni di un’Inter che perde contro la Lazio nonostante i pronostici e uno stadio che spingeva per il loro successo (tifosi biancocelesti compresi). Cosa c’entra l’Atalanta in tutto ciò? Certo, i nerazzurri allora erano in quel di Verona a concludere una stagione record con 45 punti conquistati stando al nono posto finale, ma a loro modo i bergamaschi hanno contribuito alla creazione di quel 5 maggio.
7 aprile 2002, l’Atalanta di Vavassori sta affrontando il rush finale di stagione molto bene, e davanti si ritrova l’Inter in piena corsa scudetto. Sulla carta si prospetta normale amministrazione milanese, ma i bergamaschi giocano ad armi pari trovando il vantaggio con Sala. Nella ripresa i padroni di casa pareggiano con Vieri, però i bergamaschi ribattono colpo su colpo: lancio per Comandini che di testa prova a battere in rete, Toldo para ma non trattiene permettendo a Beretta di siglare il 2-1. Da contare come menzione d’onore un super Massimo Taibi che para tutto quello che c’è da parare, risultando assai decisivo. Tale successo permette alla Dea di chiudere il discorso salvezza, e al tempo stesso risultare fatale in quel famoso 5 maggio 2002.