Razza superiore

Razza superiore: concetto nazista di razza ariana pura

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Razza superiore (die Herrenrasse) rappresenta il concetto nazista di razza ariana pura, perfetta

 

Il concetto di razza superiore lo ha introdotto il nazismo tedesco che contemplava teorie razziali e convinzioni sul popolo germanico; infatti elogiava la razza nordica, ipotizzando discendenze dalla arcaica razza ariana, simbolo di perfezione ed anche di purezza di sangue.

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Per capire meglio il concetto bisogna tornare indietro e cercare nel razzismo scientifico ottocentesco europeo; infatti tra le varie razze europee teorizzate (alpina, nordica ed anche mediterranea) i germanici venivano classificati come superiori rispetto alle altre. Il pensiero razziale non è esclusivo del nazismo tedesco ma si possono trovare elementi di affermazione di superiorità razziale anche durante il periodo del fascismo giapponese; infatti i giapponesi si ritenevano superiori rispetto ai popoli coreani e cinesi.

Razza superiore: Nordicismo

Arthur de Gobineau è considerato il precursore del razzismo scientifico e quindi della razza superiore; infatti egli affermava che i popoli nordici ed alcuni Est europei (Russia ed anche Polonia). Alla base del concetto c’è la mancata invasione araba, ottomana, mongolica o di altre civiltà dell’Europa meridionale; quindi conservando la purezza di sangue, aspetti fisici ed anche mentali. Di Arthur de Gobineau si ricorda il “Saggio sull’ineguaglianza delle razze umane.

I tratti tipici che caratterizzano il pensiero della supremazia nordica e che la contraddistinguono dalle altre sono:

  • elevata altezza;
  • poi chiarezza di pelle;
  • ed anche occhi azzurri;
  • nonché innata resistenza a temperature rigide.

Seguendo quasi la stessa linea di pensiero troviamo il filosofo Arthur Schopenhauer che distingueva
gli europei rispetto alle civiltà extraeuropee; inoltre Hitler nel Mein Kampf scrive «nell’esistenza dell’ebreo… vi è una caratteristica che spinse Schopenhauer a pronunciare la famosa frase: l’ebreo è un gran maestro di menzogne».

Filosofi sostenitori delle teorie razziali

Tra gli altri filosofi schierati dalla parte delle teorie razziali troviamo:

  • Guido von List, che costituì una cerchia di dieci persone chiamata Hoher Armanen-Orden (Alto OrdineArmanico) per effettuare spedizioni in Germania alla ricerca delle impronte del culto ariano;
  • poi Lanz von Liebenfels, fondatore di Ostara (confraternita antisemita creata in Austria) ed ispiratore del III Reich (terzo Impero, cioè la Germania nazista concepita come erede del Sacro Romano Impero);
  • ed anche Houston Stewart Chamberlain, seguace di Joseph-Arthur de Gobineau, che esaltava il concetto di razza ariana, l’etnia germanica ed ha scritto “Die Grundlagen des neunzehnten Jahrhunderts” (I fondamenti del diciannovesimo secolo, cioè la distinzione in razze).

Razza superiore: Protocolli dei Savi di Sion e Lega Nord

I Protocolli sono un falso creato dall’Ochrana (polizia segreta zarista), in forma di documento segreto, contro gli ebrei; dunque si poneva come obiettivo quello di diffondere l’odio verso gli ebrei, ai quali veniva attribuita la volontà di impadronirsi del mondo.

Secondo alcune fonti in Italia i Protocolli hanno trovato i favori di partiti come la Lega Nord, in particolare in un intervento a Radio Padania di Pierluigi Pellegrin.

Altre notizie di cultura nella pagina.

 

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Autore dell'articolo: Paolo Di Sante

Ogni giorno genitori danno tutto per la famiglia, lavoratori si sacrificano per lo stipendio, disoccupati cercano lavoro, imprenditori e professionisti cercano di mandare avanti l'attività. E poi c'è l'Italia, un paese intasato di burocrazia e norme che sembrano remare contro chi si alza la mattina per affrontare la giornata. Tutto ciò ha mosso in me la voglia di pubblicare studi, ricerche ed appunti che sono frutto di oltre un ventennio di lavoro: adempimenti fiscali, civilistici ed amministrativi; servizi alle aziende ed alle persone in campo amministrativo e finanziario. Credo che la diffusione delle informazioni porti equità sociale. Il mio motto preferito: "l'unione fà la forza".