Il vaccino Covid-19 di Pfizer e BioNTech protegge dai virus portatori di almeno una delle mutazioni chiave trovate in due varianti di coronavirus. Tali mutazioni si sono diffuse rapidamente in tutto il Regno Unito, secondo uno studio. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per confermare che il livello di protezione offerto dal vaccino è pari a quello contro le varianti più vecchie. Dunque serviranno altri studi per garantire che protegga da altre varianti. L’emergere di varianti di coronavirus nuove e apparentemente più trasmissibili ha suscitato preoccupazioni diffuse sul fatto che i vaccini esistenti, incluso quello Pfizer/BioNTech, rimarranno efficaci.
Vaccino Pfizer protegge dalle nuove varianti di Covid? Ecco cosa sappiamo al momento
Nello studio, Pfizer insieme ai ricercatori della sezione medica dell’Università del Texas hanno prelevato campioni di sangue da 20 persone che erano già state immunizzate con il vaccino Pfizer/BioNTech. Hanno testato la capacità dei loro anticorpi di neutralizzare i coronavirus progettati per ospitare una mutazione N501Y. Questo codice rapresenta un’alterazione nella proteina spike del virus, ovvero un bersaglio per i vaccini e può anche aumentare la sua capacità di infettare le cellule umane.
Ciò ha rivelato che gli individui vaccinati avevano sviluppato anticorpi in grado di agire contro i virus che ospitano la mutazione N501Y. Tuttavia, una delle importanti mutazioni nella variante del Sud Africa, denominata E484K, non è stata ancora studiata. Pfizer ha affermato di aver testato 16 diverse mutazioni nei ceppi e nessuna di loro ha avuto un impatto significativo sul funzionamento del vaccino. Sono previsti ulteriori studi sulle altre mutazioni.
“Ecco una buona notizia“, ha detto Stephen Evans, professore di farmacoepidemiologia presso la London School of Hygiene & Tropical Medicine. “Se il vaccino non avesse avuto efficacia contro la variazione del virus studiato, ci saremmo dovuti preoccupare. Ma non abbiamo ancora la totale fiducia che i vaccini Pfizer (o altri) daranno sicuramente protezione. Dobbiamo testarlo nell’esperienza clinica. I dati arriveranno entro le prossime settimane“.
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