Da sempre l’uomo si è dedicato alle decorazioni dei materiali più disparati. Questo principalmente perché la decorazione ha sempre svolto il doppio ruolo di trasferire informazioni e conferire un migliore aspetto estetico ai diversi materiali. Col tempo questa pratica si è decisamente affinata ed è progredita al punto da diventare più che altro di appannaggio industriale. D’altra parte, la diffusione della cultura, l’innalzamento del livello di istruzione, l’avvento delle moderne tecnologie e il miglioramento del tenore di vita e delle possibilità economiche ha generato una richiesta massiva di prodotti decorati e stampati.
Oggi tutto (o quasi) può essere un supporto per stampe e decorazioni altamente personalizzate.
In quest’ultima parola, se vogliamo, si cela tutta l’impronta del progresso che ha conosciuto l’industria della stampa, dalle sue origini ad oggi.
Se in passato la tecnologia non consentiva ancora l’impiego di un ampio ventaglio di colori e coloranti, né la realizzazione di soggetti particolari, la stampa era ancora standardizzata e uguale per tutti e le possibilità di personalizzazione ridotte al minimo, con l’avvento della stampa digitale le regole del gioco sono cambiate. Oggi si può personalizzare qualunque oggetto, produrre il progetto in formato digitale e poi riportarlo sulla superficie del supporto.
Lo stesso comparto produttivo di macchine industriali per la stampa si è evoluto, certo dopo non poche sperimentazioni e investimenti in ricerca e sviluppo. Il mercato attuale mette sulla piazza un’ampia gamma di macchine industriali, più o meno sofisticate, ma certamente in grado di assolvere al loro compito. Si guardi ad esempio alle macchine per la decorazione industriale di MuchColours, tra i brand più affermati, e alla tecnologia che montano la maggior parte di queste.
Cosa, però, rende differente la stampa industriale nell’era digitale?
La rivoluzione digitale nella stampa
La rivoluzione digitale nel comparto della stampa industriale è stato un processo rapido e allo stesso tempo travagliato. A differenza delle forme di stampa analogica, quella digitale affonda le sue radici a tempi relativamente recenti. La tecnologia impiegata, in prima battuta, nota con il nome di inkjet, però, non ha conosciuto un immediato successo, principalmente perché era altamente costosa, non garantiva un risultato efficiente e molte aziende non la consideravano affidabile. L’evoluzione e l’affinazione della tecnologia, ha poi condotto negli ultimi decenni a realizzare macchine di stampa digitale ad alta definizione, risoluzione e precisione, abbattendone di fatto i costi. Una forma di evoluzione quasi dovuta, vista l’alta richiesta da parte dei più disparati comparti industriali, da quelli di grafica comunicativa agli imballaggi, dall’arredo all’interior design.
Cosa ha favorito la diffusione della stampa digitale
I risvolti positivi di una stampa così altamente personalizzabile sono stati apprezzati da tutti sin da subito. Va da sé che la richiesta di prodotti stampati e decorati secondo i propri gusti sia cresciuta in maniera esponenziale. La possibilità di produrre documenti e materiali stampati, a prezzi ridotti anche su basse tirature, l’opportunità di accesso a internet, con tutti i vantaggi che questo canale offre, sia in termini di domanda, che offerta, ha fatto letteralmente esplodere il mercato.
A differenza di quanto accadeva, anche solo nei decenni precedenti, oggi tutti possono accedere alla stampa di materiali personalizzati, che siano biglietti da visita o inviti di compleanno, fino a libri, packaging, scatole, rivestimenti per appartamenti e vetrate.
Il settore della stampa digitale, dunque, è contraddistinto da scenari che spingono sempre più in avanti la domanda personalizzata e la necessità di abbattere i costi di realizzazione, da una parte, e affinare le tecnologie, dall’altra.
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