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Da quando Gasperini siede sulla panchina dell’Atalanta gli esterni sono sempre stati il fiore all’occhiello del suo gioco: Conti, Spinazzola, Castagne, Hateboer, Zappacosta e Robin Gosens. Sul tedesco le parole si sprecano a fronte di quello che ha dimostrato a Bergamo, risultando anche il miglior giocatore tedesco nel 2021. La sua cessione ha complicato le cose in quel reparto, non rendendo più ai ritmi di un tempo. Bisognava per forza di cose sostituire Robin con un altro esterno? Si, ma col senno di poi. Per analizzare una situazione bisogna ritornare al contesto di quel momento per capirne il perché siano state prese decisioni. A gennaio gli esterni nerazzurri, per quanto avessero dei limiti, non si stavano comportando così male: Pezzella stava crescendo, Maehle andava a sprazzi, Hateboer si stava riprendendo e Zappacosta era il trascinatore. Certo, statisticamente erano due spanne sotto il tedesco, allora però i risultati prontavano ad una visione chiara: sulle fasce va bene così (considerando le 6 vittorie di fila). Dopo le cose sono andate in una certa maniera, e in estate si provvederà a comprare giocatori più affermati, ma legittimo considerare di non voler sostituire un giocatore assente per tutta l’andata con un’Atalanta che, fino a dicembre, si giocava lo scudetto.
fonte foto zimbio