L’Atalanta degli ultimi anni ha dimostrato che nulla accade se non va sognato prima: Gian Piero Gasperini è riuscito a portare a Bergamo una mentalità offensiva e vincente, indipendentemente dall’avversario che ci si ritrova di fronte. Aspetto sorprendente visto il recente passato atalantino, ma certamente non esente da stagioni simili (ideologicamente parlando) a quelle dello stesso Gasp. Tralasciando sia il girone d’andata con Reja che la stagione con la penalizzazione targata Colantuono, l’ultimo mister simile all’attuale allenatore orobico era Gigi Delneri: 4-4-2, ampio gioco sulle fasce e una gruppo che non si accontentava (soprattutto in casa). Certo, qualche problema in difesa e lontano da Bergamo, ma comunque una delle squadre più ricordate di sempre al di là dei punti in classifica. L’amarcord di oggi è l’ultimo pareggio esterno contro la Juventus prima di quello del campionato scorso: tra il sogno di un colpo esterno che mancava da 20 anni e un momento societario abbastanza delicato.
Siamo nella stagione 2008/2009, il secondo anno con l’allenatore friulano. Un campionato cominciato alla grande: partendo dalla partenza sprint con 12 punti nelle prime 6 giornate alle vittorie casalinghe contro Roma e Inter. Rispetto all’anno prima, l’Atalanta è una squadra che non è solo performante in attacco con il duo Floccari-Doni o sulla fascia con Valdez e Ferreira Pinto, ma anche in difesa dove Thomas Manfredini si dimostra leader nella retroguardia. Nel girone di ritorno però arriva un calo che allontana la squadra di Delneri dalla zona Europa, ma nonostante ciò la Dea è sempre stata in lotta per il decimo posto. Il 17 maggio bisogna affrontare a porte chiuse (per via dei cori contro Balotelli) una Juventus tanto forte quanto altalenante: ci sono tutte le carte in regola per registrare un colpo esterno. Al primo minuto Luca Cigarini tira un rasoterra che finisce in rete grazie anche alla deviazione di un difensore. I bianconeri però sono pur sempre la seconda forza del torneo e prima con Iaquinta poi con Zanetti ribaltano la situazione, ma a due minuti dalla fine del primo tempo, il difensore Pellegrino pareggia con un colpo di testa. Nella ripresa i nerazzurri non si accontentano: vogliono portare a casa quella vittoria a Torino che all’Atalanta manca dalla stagione 1989/1990 (gli anni d’oro di Caniggia, Evair e Stromberg). Sorprendentemente Plasmati e Alessio Cerci ci provano in tutti i modi, e la palla non entra manco per fortuna. Finisce 2-2 il match: risultato tutto sommato giusto per concludere al meglio il campionato. L’ultimo punto esterno targato Delneri sulla panchina nerazzurra. I problemi societari per via del malore di Ivan Ruggeri, nella quale il figlio Alessandro prese le redini della Dea, sono abbastanza chiari ed evidenti. Mercato, problemi con la dirigenza, differenza di vedute con Giacobazzi (il mister voleva mettere le basi per un progetto ambizioso dove l’Atalanta avrebbe lottato per l’Europa), il friulano fa le valige: le basi di quelle che saranno poi il tracollo del 2010 tra la retrocessione in Serie B dopo quattro anni nella massima categoria e un sacco di debiti che complicarono la stabilità della stessa famiglia Ruggeri.