Spiragli per Gabriele Del Grande. Venerdì il consolato italiano in Turchia potrà incontrare il regista toscano. L’uomo è stato arrestato lo scorso 9 aprile al confine con la Siria. Da allora, e trattenuto in un centro di detenzione amministrativa.
E’ il primo passo verso la sua liberazione? Difficile affermarlo, visto che ad Ankara continuano a fare orecchie da mercante.
La detenzione di Del Grande
Gabriele Del Grande, regista toscano, è rinchiuso dal 9 aprile in isolamento nel centro di Mugla dopo essere stato inizialmente trattenuto in un altro centro nella provincia di Hatay.
Venerdì il consolato italiano in Turchia potrà incontrarlo. L’obiettivo è sbloccare una situazione sempre più complicata.
Sulla vicenda ha fatto il punto il Ministro degli Esteri, Angelino Alfano: “Ho ribadito la nostra ferma richiesta per il rilascio immediato di Gabriele Del Grande“.
Ha, inoltre aggiunto di aver ricevuto il “massimo impegno” dal governo turco sul fatto che “le procedure verranno concluse al più presto“.
Mobilitazione pro Gabriele
La diplomazia italiana prova a sbloccare la vicenda per il rilascio di Gabriele Del Grande.
Intanto, vi sono molte mobilitazioni a favore del regista.
Dal Senato gli amici del reporter hanno lanciato un appello alle istituzioni. La richiesta è firmata da Francesca Borri, Concita De Gregorio, Giovanni De Mauro, Stefano Liberti, Valerio Mastandrea, Andrea Segre e il regista Daniele Vicari.
Nella nota si sottolinea il suo contributo alla democrazia e la “sua capacità di incontrare, conoscere e capire realtà diverse e complesse”.
I familiari di Gabriele
Intanto, Gabriele Del Grande, è riuscito ad avere un primo approccio telefonico con la compagna. Le ha spiegato di stare bene ma di non avere più né il cellulare né le sue cose e i documenti.
Anche il padre ha lanciato un appello tramite Repubblica.it . L’uomo ha manifestato la sua volontà di partire “per Roma o la Turchia, ovunque sia necessario purchè si muova qualcosa“.