Gabriele Del Grande è in stato di arresto in Turchia dal 9 aprile. Solamente oggi è riuscito a mettersi in contatto con l’Italia, mentre la Farnesina aveva già attivato il corpo diplomatico per riportare il giornalista in Italia. Dopo 9 giorni di proteste, Del Grande è riuscito a fare la sua telefonata, durante la quale ha fatto sapere che sta bene, ha subito solo numerosi interrogatori sul suo lavoro, ma non è stato accusato di nessun reato.
Privato del cellulare e i documenti, in regola, Gabriele Del Grande non ha ricevuto nessuna accusa ufficiale, ma tramite un messaggio pubblicato sulla sua pagina Facebook, fa sapere che è stato arrestato da oltre due settimane per il suo documentario, che sta girando in Turchia, sebbene l’accusa non sia stata formulata.
I diritti negati a Gabriele Del Grande in Turchia
Nonostante i suoi documenti siano regola, il giornalista è stato portato prima in un centro di identificazione ed espulsione, ad Hatay, per poi essere trasferito in un secondo centro di Mugla, in una cella d’isolamento. Fino ad oggi non ha potuto telefonare, e gli è ancora negato utilizzare i suoi effetti che sono state sequestrati, né nominare un avvocato per la sua difesa.
Nel messaggio pubblicato su Facebook, ha informato che da stasera entrerà in sciopero della fame, fino a quando i suoi diritti non saranno garantiti dalle autorità turche.
La Farnesina al lavoro per rimpatriare il giornalista
La Farnesina ha fatto sapere che Del Grande è stato arrestato dalla Polizia turca per essere entrato in uno spazio in cui l’accesso era vietato. Secondo le autorità, prima di avere una data certa sul suo rilascio, devono completarsi alcune procedure burocratiche, necessarie per identificare e registrare il giornalista italiano.
Lo staff diplomatico sta seguendo l’operazione con molta attenzione e cautela, facendo pressione affinché Del Grande venga liberato il prima possibile, e procedere così al suo rimpatrio. Si è attivato anche il presidente della Commissione Diritti Umani del Senato, Luigi Manconi, che oggi ha avuto un lungo incontro con l’ambasciatore turco. Anche Amnesty Italia si sta impegnando, diffondendo il messaggio di Gabriele Del Grande tramite i social network.
Immagine presa da Agi.
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