Uccisa per verificare se era un robot. E’ questo l’assurdo movente che ha portato alla morte di Katie Rough, una bambina di sette anni. Il fatto è avvenuto a York, in Inghilterra.
Il corpo della bimba era stato rivenuto nel gennaio scorso, in un campo da gioco a Woodthorpe. Quando è stato rinvenuto il corpo, Katie era ancora viva, ma, la corsa in ospedale si è rivelata inutile.
Katie Rough: un folle omicidio
Katie Rough, sette anni, appena due settimane prima della sua morte, aveva fatto da damigella d’onore al matrimonio dei suoi genitori. Il suo corpo è stato rinvenuto in un campo da gioco, buttato lì come uno straccio vecchio. La bambina era stata prima soffocata tenendole una mano in faccia, e poi accoltellata.
Del suo omicidio si è detta colpevole una ragazza di sedici anni. Il movente è assurdo: voleva dimostrare se la piccola era un robot.
Che non si trattasse dell’omicidio di un pedofilo era subito apparso chiaro. Sul corpo della bimba, infatti, era stata lasciata una scritta inquietante: “Loro non sono umani, loro non sono reali”.
Stando alle prime ricostruzioni, l’adolescente aveva già mostrato segni di squilibrio nel 2015.
Di fronte al giudizio si è dichiarata colpevole di omicidio colposo.
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Katie Rough vittima a casa della follia
Katie Rough è stata uccisa per mera sfortuna.
Il procuratore, Graham Reeds detto alla corte che un vicino di casa, Peter Mills, stava tornando a casa quando vide l’assassina in piedi in mezzo alla strada.
Il procuratore ha dichiarato: “Lei era in difficoltà, coperta di fango e aveva la mano destra macchiata di sangue. Tale era la sua condizione che la sua prima reazione è stata che era stata vittima di un attacco serio e ha avvisato la moglie che venissero ad aiutarli. “
La ragazza disse di chiamare il 999 e dichiarò all’operatore che Katie era morta. A Mr Mills, invece, dichiarò che la bimba era stesa in un campo di fieno, dove l’uomo, effettivamente, la trovò.
Nessuno, allora, immaginava la follia che si celava dietro la morte della bimba originaria di York.