Helmut Kohl si è spento oggi nella sua casa di Ludwigshafen. Aveva 87 anni. Cancelliere tedesco per sedici anni, dal 1982 al 1998, è considerato il padre della Germania unificata, oltre che dell’Europa. E’ stato uno di quegli uomini capaci di cambiare il mondo.
Kohl, il padre della nuova Germania
Helmut Kohl, il 3 ottobre 1990, un anno dopo il crollo del muro di Berlino, celebrò ufficialmente la riunificazione della Germania.
Leader cristiano-democratico è stato anche fra gli artefici della costruzione della casa comune europea e della creazione dell’euro.
A lui si deve anche la costruzione della casa comune europea e la creazione dell’euro.
Kohl a livello politico ha rappresentato la rinascita del gigante tedesco. Ha preso un popolo provato dalle conseguenze della Seconda Guerra Mondiale nonostante fossero passati 37 anni e, con il suo pragmatismo, l’ha risollevato, mattone dopo mattone.
La sua azione diplomatica, portata avanti con Gorbaciov e Bush senior, fu uno dei pilastri su cui fondò la voglia tedesca di riunificazione.
Se la Germania non ebbe alcun tipo di contraccolpo a livello economico tra l’allora moneta forte tedesca (il marco dell’ovest) e quella debole (il marco del’est) fu anche per il tasso di cambio di 1 a 1 che Kohl impose.
[adrotate banner=”16″]
Il declino
Kohl, nel 1998, perse le elezioni contro Gerhard Schroeder. Da quel momento,decise di ritirarsi dalla scena politica. Subito dopo quella sconfitta, fu invischiato in uno scandalo tangenti che colpì il suo partito. L’inchiesta girava intorno a Karlheinz Schreiber, un lobbista dell’industria degli armamenti.
Quella storia fu un danno d’immagine importante per Kohl che, in parte, ne cancellò quanto fatto alla guida della Germania.
Nonostante quegli avvenimenti, non si può negare la grandezza politica di Helmut.
Esiste un’epoca, pre e un’epoca post Kohl. Proprio in questo risiede la sua grandezza. Un riconoscimento che nessuno gli potrà mai togliere e che va al di là degli errori che lo rendono semplicemente umano.