La dura legge dell’ex Nicola Caccia: Napoli-Atalanta 1997/1998

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Siamo nella stagione 1997/1998, e nonostante le premesse siano ottime per festeggiare al meglio i 90 anni della società, Emiliano Mondonico si trova tra le mani una Dea totalmente diversa rispetto a quella del campionato scorso: il “trio delle meraviglie” formato da Inzaghi, Lentini e Morfeo è stato venduto, dall’altra parte però sono arrivati giocatori come Caccia, Lucarelli e il trequartista Orlando.

Sulla carta, il “baffo” di Rivolta d’Adda ha un gruppo promettente, ma ci si illude troppo presto: si comincia subito con una vittoria sul Bologna, per poi conquistare dei successi esterni importantissimi, di cui uno proprio contro il Napoli. Un match dove l’Atalanta fa il minimo indispensabile, andando in goal con l’ex Nicola Caccia: fischiatissimo da parte del pubblico azzurro. I partenopei provano a pareggiare i conti, ma tra pali e qualche parata decisiva di Fontana, il risultato non cambia. Napoli-Atalanta 0-1. Il capitolo più alto di una stagione illusoria: arriva quel crollo totale che trascina la squadra nei bassifondi della classifica. Gioco assente, carattere praticamente inesistente e una contestazione molto pesante. La mancanza di un reparto offensivo solido ha complicato ulteriormente le cose, tra un Nicola Caccia altalenante, il talento mai esploso Magaillanes e un Lucarelli che dopo il “boom” iniziale concluderà il campionato con sole quattro reti. A gennaio si prova a rinforzare la rosa con giocatori di esperienza, ma cambia poco: retrocessione in Serie B (la prima di Ivan Ruggeri).

 

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Autore dell'articolo: Filippo Davide Di Santo