“Piuttosto che andare in Conference meglio star fuori da tutto”. Questa considerazione è stata citata da una parte del mondo Atalanta se nel caso i nerazzurri di Gian Piero Gasperini non dovessero arrivare in Europa League: ripartire praticamente da zero per poi ritornare subito a 100. Rimarcando che tale teoria sarebbe valida solo nel momento in cui verrà allestita una squadra molto forte, la terza competizione europea ha un valore molto più grande rispetto a ciò che valevano trofei come Mitropa Cup, Intertoto o il trofeo Anglo-Italiano.
Innanzitutto si tratta pur sempre di Europa, aspetto che ti permette non solo di acquistare giocatori di livello ma anche di trattenere gente che a Bergamo rimarrebbe solo a questa condizione. La seconda è il concetto di lottare per vincere un trofeo dove le possibilità di successo sono molto alte, al di là degli introiti economici. E’ incoerente snobbare una potenziale competizione europea e al tempo stesso dire che l’Atalanta è pur sempre “l’Atalanta” e non bisogna pretendere: tutto quello che arriva è fantastico, ma la Conference no. Chiunque (non solo a Bergamo) vorrebbe ripetere una cavalcata come quella dei giallorossi, dimostrandosi tanto ambiziosa quanto costante a livello di grandezza.