Wonder Woman, torna nelle sale l’eroina degli anni ’70
Sarà nelle sale dal primo giugno il film Wonder Woman di Patty Jenkins con la bellissima Gal Godot, il nuovo cinecomics dell’universo DC. Così, dopo Batman V Superman, torna l’eroina resa famosa dalla serie tv degli anni ’70 interpretata da Lynda Carter. La pellicola è abbastanza fedele all’impianto narrativo della serie televisiva, dato che troviamo Diana nell’Isola delle Amazzoni trascorrere un’esistenza serena fino alla caduta dell’aereo di un agente inglese, Steve. L’uomo la informa di come nel mondo si sta combattendo una guerra terribile e così, Diana, convinta che il nemico da abbattere sia il dio Ares, decide di seguire Steve e forma con lui e alcuni amici un inedito gruppo alla caccia dei nazisti, pronti a testare una nuova arma pericolosa. Sul campo di battaglia, per la prima volta, Diana diventa Wonder Woman.
Wonder Woman, pregi e difetti della pellicola
Wonder Woman è il classico cinecomics in pieno stile DC, dove il cupo e il dramma sono centralissimi. L’ironia è veramente limitata e distillata in piccole dosi. La storia alterna momenti di forte impatto a scene riempitive che rischiano di rallentare il tutto. A tratti grottesco il combattimento finale con il villain meno credibile mai creato e interpretato nel filone di genere. Ebbene sì, come la maggior parte delle produzioni DC, la trama è il grande problema della pellicola, ma non solo: gli effetti speciali spesso sono ridondanti.
La pellicola di Patty Jenkins è abbastanza riuscita. Impeccabile l’interpretazione di Gal Godot, alle prese col suo primo ruolo da protagonista. Spicca anche Robin Wright nei panni della maestra amazzone Ippolita mentre è forse un po’ troppo ingessato e messo in secondo piano Chris Pine. Con Wonder Woman, si mette un nuovo tassello nella produzione DC, in attesa dell’uscita, dopo l’estate della Justice League, pronta a riportate sullo schermo degli eroi amatissimi.