Condividi su:
Il tour nordamericano dei Led Zeppelin
Il primo tour nordamericano dei Led Zeppelin partì nel dicembre del 1968 e andò avanti fino al febbraio del 1969. Trentasei concerti in tutto, con lo show di Boston che rese leggendario il gruppo. Uno spettacolo in piena salsa hard rock, oltre 4 ore di musica nonostante avessero solo un album all’attivo, pubblicato nel gennaio dello stesso anno.
Il tour venne organizzato all’ultimo, dopo la cancellazione dei concerti del Jeff Beck Group, anch’essi gestiti dal manager Peter Grant. Quest’ultimo riuscì a scritturare la band di Jimmy Page per la loro prima tournée nordamericana. A Boston la band suonò per 4 serate consecutive al Boston Tea Party, dal 23 al 26 gennaio. Ma fu la data del 26 quella che rese la band leggendaria.
Il concerto del 26 gennaio
Il gruppo ha suonato per più di quattro ore con un solo album nel loro repertorio. Hanno eseguito la stessa scaletta due volte, e dopo hanno suonato un set improvvisato, realizzando cover di altri gruppi come Who, Rolling Stones e Beatles.
Il ricordo di quella sera
Di quella serata abbiamo anche il ricordo del bassista John Paul Jones. “Per quanto mi riguarda, il concerto chiave dei Led Zeppelin fu quello del nostro primo tour americano al Boston Tea Party“, ha detto il musicista. “Avevamo suonato il nostro solito set di un’ora, usando tutto il materiale del nostro primo album e il pezzo per chitarra di Page White Summer. Alla fine, il pubblico non ci ha fatto scendere dal palco”.
La band pensò subito a cosa fare: “Era in un tale stato che abbiamo dovuto iniziare a trovare delle idee, pensando a canzoni che tutti potremmo conoscere o di cui alcuni di noi conoscevano una parte”, ricorda il musicista. “Quindi torniamo indietro e suoniamo cose come I Saw Her Standing There e Please Please Me e cover di Elvis Presley”.
Le emozioni che regalarono furono incredibili. “C’erano dei ragazzi che sbattevano la testa contro il palco, non l’avevo mai visto ad un concerto”, ricorda sempre Jones. “Quando finalmente abbiamo lasciato il palco avevamo suonato per quattro ore e mezza. Il nostro manager, Peter Grant, era assolutamente estasiato. Piangeva e ci abbracciava tutti, sai.. con questo enorme abbraccio da orso grizzly. Immagino che sia stato allora che abbiamo capito cosa sarebbero diventati i Led Zeppelin“.