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Il percorso che porta a diventare un professionista della programmazione richiede tanto impegno e determinazione, in primis perché implica lo studio di materie particolarmente difficili e non congeniali a tutti, ma soprattutto perché senza le necessarie motivazioni è impensabile avere successo in un contesto animato da una concorrenza spietata e in cui è sottoposti a stress continui. Esistono però aspetti che spesso non vengono considerati dagli aspiranti coder e che in realtà possono fare la differenza, sia in termini d’inserimento nel mondo del lavoro, ma anche per rendere al massimo delle proprie possibilità durante la realizzazione dei progetti su cui di volta in volta ci si dovrà cimentare. Vediamone alcuni.
I corsi servono, ma la pratica è essenziale
Ci sono tantissimi corsi di formazione di buona qualità che permettono di approfondire gli aspetti più importanti che compongono il bagaglio tecnico di un programmatore. Aulab è una PMI italiana impegnata nella didattica in questo ambito e prepara i futuri professionisti dei codici attraverso lezioni svolte da insegnanti competenti, e senza però tralasciare le attività di tipo pratico, fondamentali per imparare il mestiere e valorizzare la propria preparazione. Molti aspiranti sviluppatori fanno l’errore di concentrarsi troppo sul lato teorico esagerando con le nozioni tecniche, anche quelle che in realtà non gli serviranno durante la pratica professionale. Prima di tutto è necessario scegliere un ambito in cui ci si vuole specializzare e procedere alla selezione dei linguaggi che possono essere utili, anche in considerazione delle richieste dei datori di lavoro. Una volta fatto ciò bisognerà privilegiare l’esercizio, l’unico modo per far vedere che si è capaci di mettere in pratica quello che si è studiato.
Non è un lavoro da lupi solitari
Chi ha in mente di intraprendere una carriera da programmatore deve mettere in preventivo che si dovrà adattare a lavorare in team più o meno grandi. Ogni membro della squadra avrà un suo compito assegnato per il raggiungimento del risultato finale. Insomma un lavoro di squadra necessario per sfruttare al meglio le capacità del singolo e per rispettare deadline spesso molto stringenti. Per questo motivo è consigliabile, già durante il percorso formativo, iniziare a familiarizzare con questa modalità di lavoro per essere in grado di calarsi al meglio in qualsiasi contesto, migliorando le proprie capacità empatiche e la propria pazienza.
Inoltre il confronto aperto e schietto tra colleghi ed esperti del settore aiuta ad accrescere le proprie competenze e ad avere un atteggiamento più aperto nei confronti dei punti di vista altrui.
L’importanza dell’inglese
Il 90% dei linguaggi di programmazione utilizzano l’inglese, ed è per questo motivo che concentrarsi sullo studio di questa lingua, soprattutto del gergo tecnico, può permettere di affrontare le sfide date da questa professione nel miglior modo possibile. Inoltre, in considerazione delle differenze notevoli di salario tra il nostro paese e molti altri mercati del lavoro, prendere in considerazione l’idea di cercare fortuna altrove non è sbagliato e può portare a delle soddisfazioni lavorative sicuramente di rilievo. Per partecipare alle selezioni e superare la prima scrematura tra i candidati a un ipotetico ruolo all’interno di un’azienda, occorrerà munirsi di apposito certificato di conoscenza linguistica, come lo Ielts, in uso in tantissimi paesi del mondo, soprattutto in quelli anglofoni.
Impegno sì, evitando però di diventare ossessionati
Come abbiamo già avuto modo di puntualizzare all’inizio dell’articolo, per emergere nel mondo della programmazione serve un impegno e una determinazione non comune. Questo però non significa che ci si debba annullare completamente per rimanere davanti al computer più a lungo possibile per impratichirsi e studiare. Per lavorare coi codici serve la giusta concentrazione e per ottenerla è necessario spezzare la routine con le altre attività che caratterizzano la vita di qualunque persona. Sgomberare la mente da tutto e rilassarsi talvolta è più utile dello studio ad oltranza.