Dainotti Giuseppe è stato ucciso con un colpo alla testa. Si può parlare di omicidio eccellente, per utilizzare i termini corretti del caso. E’ successo questa mattina presto a Palermo. Il boss era molto vicino al capomafia Salvatore Cancemi. Era in sella alla propria bici, quando due uomini l’hanno affiancato e hanno posto fine alla sua vita. Aveva 67 anni. Sul luogo del delitto sono giunti anche alcuni studenti del vicino liceo scientifico, che avevano appreso la notizia da Internet. Il procuratore capo di Palermo, Francesco Lo Voi, riconosce che le circostanze di tempo e di luogo dell’evento non sono di certo senza significato.
Dainotti: omicidio esemplare alla vigilia dell’anniversario di Capaci
Proprio domani ricorre il venticinquesimo anniversario della strage di Capaci, dove persero la vita il magistrato Giovanni Falcone, la moglie e tutti gli uomini della scorta. E oggi, la mafia è tornata ad uccidere alla sua maniera. Il boss era stato condannato all’ergastolo e poi scarcerato nel 2014 per espiazione della pena, convertita in 30 anni di reclusione a seguito di una sentenza della Corte Costituzionale. L’omicidio è avvenuto poco prima delle 8, nei pressi dell’Istituto Sant’Anna che ospita la scuola d’infanzia, in Via d’Ossuna. Per fortuna però, durante l’agguato, per strada pare non ci fosse nessuno.
Zio Peppino!
Dopo gli spari, ad accorrere il boss è arrivato un ragazzo, che indossava una maglia celeste e gridava: “Zio Peppino, zio Peppino!” Questo è quanto è stato raccontato ai carabinieri da una donna tunisina che risiede in zona e che, sentiti i colpi, si è affacciata. Credevo fossero fuochi d’artificio. La morte di Dainotti era stata già minacciata da altri esponenti di Cosa Nostra con cui prima il boss collaborava. Giovanni Di Giacomo aveva incaricato il fratello Giuseppe di uccidere Dainotti. L’ultimo omicidio tra cosche, prima di oggi, è stato proprio quello di Giuseppe Di Giacomo, tre anni fa.
Immagine presa da: http://www.quotidiano.net/cronaca/boss-ucciso-palermo-1.3137314
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