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Parliamo di Juan Musso. Il portiere attuale dell’Atalanta è finito sotto l’oggetto della critica per via del suo rendimento tanto altalenante quanto al di sotto delle aspettative pre stagionali. Molti si dividono sull’argentino: c’è chi pensa che bisogna attenderlo e altri che tendono a bocciarlo immediatamente, preferendo Sportiello o addirittura un ritorno di Gollini. Legittimo, ma oggettivamente parlando, cosa ha portato fino in questo momento Juan a Bergamo?
Arrivato in estate al posto di Gollo, Juan Musso si presentava come il profilo adatto per fare l’upgrade: l’Atalanta necessitava di un portiere più costante e l’argentino (su richiesta esplicita di Gasp) è approdato alla corte nerazzurra. Sulla carta era la scelta giusta da fare, tanto che la società sborsò una cifra di 20 milioni di euro. Dalla prima fino alla diciottesima giornata il suo è stato un percorso dove la costanza era praticamente invisibile. Certo, quando si trattava di parate decisive ci ha sempre messo il suo zampino, ma l’argentino sia nelle uscite che nelle azioni a tu per tu lascia il tempo che trova: un giocatore in grado di farti il miracolo e poco dopo perdersi in una piccolezza (fatale), e l’ultimo match contro la Roma non ha fatto altro che sottolineare questo neo. Il “salto di qualità” tra i pali non si è ancora visto con continuità, ma d’altro canto non si è perso nulla rispetto a quando era presente Gollini (il contrario di ciò che è stato detto sull’argentino). Giusto sì aspettarsi di più, anche perché l’investimento speso è stato alto, ma ora è più una questione di testa: lucidità, capacità di saper gestire la pressione in momenti delicati e se serve l’alternanza con Sportiello per stimolare il ragazzo ben venga. L’Atalanta sa cosa aspettarsi da Musso e Musso stesso sa che non è lì certamente per caso: il tempo sarà benevolo per far ritornare l’argentino “number Juan” in porta.