Il sisma de L’Aquila 12 anni dopo, il ricordo del rugby. FIR Abruzzo ricorda l’anniversario del sisma che il 6 Aprile 2009 distrusse la città dell’Aquila provocando 309 vittime
L’Italia e l’Abruzzo infatti non dimenticano: 12 anni fa il sisma de L’Aquila alle 3.32, un boato che ha sconvolto le vite di tanti causando 309 morti.
Una ferita dunque che non è e non sarà facile da rimarginare e dimenticare. In questo giorno di dolore sono quindi tante le iniziative volte a ricordare che ha perso la vita in questa tragedia.
Un ricordo particolare viene inoltre dalla FIR (Federazione italiana rugby) Abruzzo con il messaggio “Il rugby come metafora della vita”.
Con esso infatti la Federazione ricorda il terremoto che, il 6 Aprile 2009, distrusse il capoluogo d’Abruzzo provocando 309 vittime
La grafica è dunque realizzata da Roberto Grillo e richiama ai valori principi della palla ovale: lottare e soffrire tutti insieme nonostante le difficoltà; nonostante i rimbalzi imprevedibili della vita, per raggiungere tutti insieme quell’agognata meta che per gli aquilani significa ricostruzione e rinascita.
Queste inoltre le parole del fotografo, che con le sue foto ha negli anni raccontato il dramma del terremoto e la voglia degli aquilani di ricominciare:
Sono davvero molto grato a chi ha pensato a me per commemorare questa data così significativa per la nostra città, e di farlo attraverso il rugby, altra mia grande passione.
Ho scelto questa frase in memoria di un progetto realizzato in passato, penso che il rugby, con le sue regole, il rispetto reciproco sia tra i giocatori che tra i tifosi, è la metafora di una vita migliore. Un gioco complesso ma facile, bello e difficile, sono convinto sia così.
Il legame tra la città e il rugby è inscindibile, impossibile da spezzare. Mi piace dire che noi aquilani abbiamo i globuli a forma ovale, questo sport è nel nostro sangue.
Proprio come la città, anche il rugby a livello di vertice è andato distrutto, e sempre come la città si sta riprendendo; sono convinto che entrambe, insieme, torneranno allo splendore di un tempo.