mobilità sostenibile

Incentivare la mobilità sostenibile: al via 2°edizione di “Comuni Ciclabili”

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ROMA – Si riparte con l’incentivazione della mobilità sostenibile. FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta ha infatti annunciato l’apertura – a partire da oggi – della seconda edizione di Comuni Ciclabili, il progetto che, nel primo anno, ha già assegnato la bandiera gialla della ciclabilità italiana a 69 comuni, riconoscendo e valutando l’impegno di ciascuno in politiche e interventi concreti per lo sviluppo di una mobilità in bicicletta e, dunque, sempre più sostenibile per l’ambiente e per le persone.

Agevolare la scelta della bicicletta come mezzo di trasporto in ogni ambito

ComuniCiclabili, infatti, si pone come primo obiettivo quello di incentivare i territori a fare sempre meglio per agevolare la scelta della bicicletta come mezzo di trasporto in ogni ambito, dagli spostamenti quotidiani di bike-to-work e bike-to-school al tempo libero, fino alle vacanze in sella. Si va ben oltre il semplice conteggio di piste ciclabili presenti, proponendo una vision di “città possibile” che “ispira” il singolo comune già nel momento in cui l’amministrazione compila la scheda di adesione e prende coscienza sia dei risultati raggiunti sia delle molte iniziative che è possibile mettere in campo per migliorarsi.

Forte del successo della prima edizione, che ha ottenuto consensi e adesioni oltre ogni aspettativa, la seconda edizione di ComuniCiclabili si annuncia con alcune novità.

Innanzitutto la validità del riconoscimento ‘Comune Ciclabile’ diventa biennale. Una scelta che, se da un lato permette al singolo comune di utilizzare al meglio il riconoscimento assegnatogli anche in termini di comunicazione, dall’altro lo incentiva a mantenere, e anche a migliorare nel tempo, gli standard di ciclabilità che hanno determinato il punteggio, da 1 a 5 bike smile, indicato sulla bandiera gialla.

Ecco quali requisiti deve possedere l’aspirante Comune Ciclabile

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Sostanzialmente invariati i parametri di valutazione nelle 4 aree d’intervento che portano all’assegnazione del relativo grado di ciclabilità di un territorio. Da quest’anno, però, si alza gradualmente l’asticella e per candidarsi il Comune deve possedere almeno 3 requisiti tra quelli richiesti (erano due lo scorso anno), di cui almeno uno nell’area infrastrutture urbane (“ciclabili urbane” e/o “moderazione traffico e velocità”) e gli altri due nelle restanti 3 aree di valutazione (“cicloturismo”, “governance” e “comunicazione & promozione”).

Vi è una sola significativa novità inserita tra i parametri di valutazione: si tratta della presenza dell’assessore con delega allo “Spazio Pubblico Bene Comune”. Il perché è presto detto, come spiega Alessandro Tursi, vicepresidente FIAB e responsabile del progetto:

“Lo spazio urbano è il bene comune per eccellenza delle nostre città e la bicicletta è l’unica vera soluzione per recuperarlo, tutelarlo e valorizzarlo”.

Creare questa delega ad hoc è per i Comuni un’operazione a costo zero e attuabile in tempi stretti, che tuttavia introduce nel dibattito pubblico questo tema fondamentale, che va ben al di là delle politiche pro bici o pro ciclisti, ma induce a riflettere sul concetto stesso di città e di condivisione degli spazi urbani. Non è un caso che di recente ComuniCiclabili abbia stretto un partenariato con l’INU – Istituto Nazionale di Urbanistica, perché ormai il dibattito urbanistico pone sempre più al centro il tema della ciclabilità come indispensabile per la soluzione ai problemi delle aree urbane e dell’economia urbana.

“La seconda edizione di ComuniCiclabili”, dice ancora Alessandro Tursi, responsabile di ComuniCiclabili e vicepresidente FIAB, “prende il via sulla scia del successo ottenuto dalla prima, che ci ha portato a rilasciare il riconoscimento a comuni di ogni dimensione in 16 diverse regioni d’Italia, tra cui ben 17 capoluoghi di provincia incluse metropoli come Bologna e Torino”.

L’apprezzamento dell’European Cyclists’ Federation

Non solo. C’è altresì da sottolineare che la validità del progetto è stata apprezzata anche a livello europeo da parte di ECF – European Cyclists’ Federation, di cui FIAB è socio fondatore e referente per l’Italia.

“Attraverso ComuniCiclabili, FIAB ha mostrato in ambito europeo il livello delle proprie competenze e professionalità – conclude Tursi, che di recente è stato eletto alla vice-presidenza di ECF – L’esperienza maturata con questa iniziativa Made in Italy sarà un valido riferimento per progetti simili da estendere su scala europea”.

Le amministrazioni locali che si iscrivono a ComuniCiclabili entro settembre, riceveranno la bandiera gialla entro l’anno. Tutte le informazioni e le modalità sono disponibili sul sito Internet www.comuniciclabili.it.

 

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Autore dell'articolo: Massimo Giuliano