Kaspersky rileva l'eccessiva fiducia dei bambini nelle loro competenze online

Kaspersky rileva l’eccessiva fiducia dei bambini nelle loro competenze online

 

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Oggi giorno la tecnologia viene utilizzata dalla maggioranza dei bambini, anche al di sotto dei 10 anni. Essendo molto piccoli, non sono in grado di identificare le probabili minacce che navigano nel web. Ciò nonostante, essi sono eccessivamente convinti di saper riconoscere un tentativo di cyber attacco. Kaspersky quindi decide di smentire quest’idea segnalando tramite report, la gran percentuale di ignoranza che incombe in quest’ ambito. Purtroppo però i bambini spesso non vengono nemmeno salvaguardati dai genitori, in quanto prima loro non sanno riconoscere le eventuali frodi e minacce online.

Ecco le informazioni che emergono attraverso la ricerca di Kaspersky

La ricerca Kaspersky chiamata: “Troppo sicuri e troppo esposti: i bambini sono sicuri online?”, condotta da Censuswide, ha intervistato circa 6 mila bambini (di cui 1.000 in Italia) e circa 6.500 adulti (1.000 in Italia). Ha preso in considerazione 8 Paesi europei tra cui il Regno Unito, la Francia, la Spagna, il Portogallo, la Grecia, i Paesi Bassi, la Germania e l’Italia. La ricerca ha chiesto agli intervistati quali fossero le loro conoscenze in ambito informatico, se sapessero cosa fosse un tentativo di phishing, quante informazioni condividessero online e con quale strumento.

Tale indagine, riconosce che il 72% dei giovani non riesce ad identificare alcuni tentativi di phishing e non sa riconoscere una falsa e-mail da una legittima. Inoltre, il 39% dei bambini che hanno assicurato di essere a conoscenza dei rischi che si corrono navigando nel web, sono stati successivamente vittime di phishing. Ciò evidenzia il fatto che la nuova generazione sopravvaluti le proprie conoscenze, diventando di conseguenza vulnerabili.

Molti utenti under 18 anche ritenendosi cyber aware, ovvero che conoscono la sicurezza online e i rischi sulla navigazione online, continuano ad inserire come password le proprie informazioni personali: un esempio può essere il proprio nome, il cognome e la data di nascita. Il 54% di loro, ha per giunta dichiarato che sarebbe disposto a rivelare il nome del proprio animale domestico e del programma televisivo preferito in domande online. Ciò permette ai criminali informatici di utilizzare giochi e quiz online come strumenti principali per raccogliere delle informazioni riservate.

I bambini sono gli unici coinvolti in queste truffe?

Sempre dalla ricerca sviluppata da Kaspersky, si capisce che meno della metà degli adulti intervistati aiutano i propri figli identificare le truffe di phishing. Ricordiamo però che per la maggior parte di essi, non sanno nemmeno loro identificare eventuali truffe o attacchi informatici. Infatti, il 40% degli adulti coinvolti, per loro stessa ammissione, non è affatto informato su tale materia e quasi un quinto ha confessato di essere stato vittima di truffe di phishing. In Italia è anche peggio: le persone che hanno subito phishing sono il 32% degli intervistati. Questo fa capire come i paesi necessitino di una maggiore formazione e informazione online per tutte le età.

La conoscenza è potere, ma da sola non è sufficiente quando si tratta di sicurezza online. I nostri risultati dimostrano che una preparazione parziale può essere molto pericolosa per i bambini. L’ eccesso di sicurezza che abbiamo evidenziato nel report li espone a forti rischi di minacce online”, ha dichiarato David Emm, Principal Security Researcher Global Research and Analysis Team di Kaspersky.

“Per questo motivo, la formazione sulla sicurezza online deve essere ampliata per comprendere anche i pericoli legati ai contenuti e al tipo di attacchi a cui siamo esposti ogni giorno online. L’ educazione alla sicurezza informatica non può essere rivolta solo ai bambini, ma deve essere estesa anche alle generazioni più adulte. Allo stato attuale, i genitori non parlano ai propri figli di sicurezza online o, se lo fanno, non sono in grado di aiutarli, perché non capiscono loro stessi le minacce. In questo momento, la situazione è insostenibile e abbiamo urgentemente bisogno di maggiore consapevolezza e di maggiore formazione”.

Via: Comunicato stampa

Fonte immagine copertina: Kaspersky

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Autore dell'articolo: Francesco Menna

Mi chiamo Francesco, classe 96. Laureato in Ingegneria Meccanica e studente alla magistrale di Ingegneria Meccanica per l'Energia e l'Ambiente alla Federico II di Napoli. Passione sfrenata per tutto ciò che ha un motore e va veloce. Per info e collaborazioni inviare una mail a framenna96@gmail.com

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