Kovalenko? Una soluzione temporanea per un futuro (atalantino) a lungo termine

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In un contesto così dinamico come quello del calciomercato, ci sono trattative di ogni tipo: da quelle normali a le più inaspettate, per poi arrivare a quelle attorniate da tantissime domande. L’ultimo aspetto riguarda principalmente l’Atalanta e il suo trequartista Viktor Kovalenko. Il trequartista ucraino è diretto verso l’Empoli (neopromosso dopo due anni in Serie B), ma sul suo conto c’è un grande punto interrogativo: perché mandare in prestito un giocatore tanto giovane quanto esperto in Champions League in una squadra che lotta per non retrocedere? Non perdiamoci in chiacchiere e analizziamo la situazione.

Arrivato a parametro zero, Viktor Kovalenko è stato visto da tutti come un grandissimo colpo: giovinezza, talento ed esperienza in campo europeo. Con l’Atalanta ha trovato spazio solo per 3 minuti in quel di Verona: situazione che ci poteva stare per imparare (contando anche che in attacco era difficile scalare le gerarchie). Da possibile innesto, considerando anche l’infortunio di Malinovskyi, a partente verso una realtà molto distante da Bergamo e Donetsk. La risposta su tale decisione è molto semplice: la società punta su di lui, ma al tempo stesso vuole garantirgli minutaggio senza che la squadra chieda il diritto di riscatto. La scelta di mandarlo ad Empoli, per quanto possa sembrare strana, rispecchia quelle che sono le priorità dell’Atalanta stessa. In attesa dell’ufficialità, i nerazzurri valuteranno con grande precisione il lavoro che Viktor farà.

 

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Autore dell'articolo: Filippo Davide Di Santo