Toloi (9) – Capitano e trascinatore della squadra. Combattente in difesa (dove è sempre l’ultimo a mollare il colpo), centrocampista aggiunto quando c’è da attaccare. La “lode” arriva con la vittoria ad Euro 2020: la ciliegina sulla torta per concludere al meglio un 2021 d’applausi.

Palomino (8,5) – La sorpresa del reparto, ma andiamo per gradi. Si comincia dalla stabilità portata con il 4-2-3-1 da gennaio in avanti: contesto dove l’argentino è riuscito a trovarsi più a suo agio. Nella stagione seguente il ragazzo compie un grande salto di qualità: un leader che ha preso le redini del reparto, dimostrando anche una certa costanza. Lo sceriffo che sale di grado diventando il capo del “distretto dell’Atalanta”.

Djimsiti (8) – Poco citato, ma al tempo stesso pilastro della difesa orobica da ben quattro anni. L’albanese esce sempre a pieni voti tra campionato e coppe europee, dove si registrano le prestazioni di livello contro Juventus e Inter (l’anno scorso). L’infortunio lo ha tenuto fuori per settimane, ma la sua titolarità è scontata quanto fondamentale.
Demiral (7,5) – L’ex Juve si dimostra il classico difensore “rognoso”: bravo nella marcatura a uomo, aggressivo e sempre pronto a recuperare pallon. Buon giocatore, ma meno completo rispetto al suo predecessore Romero (manca la capacità di costruire gioco dal basso).
Scalvini (6,5) – Definito da Gasperini come “il nuovo Bastoni” stupisce già a partire dell’estate. Giocatore dalla giusta personalità che farà molto parlare di lui in futuro, ma occhio ad un possibile utilizzo già a partire dall’inizio del girone di ritorno.
Lovato (6) – Troppo poco per il difensore italiano più promettente della Serie A: il prestito a Cagliari gli servirà per accumulare minutaggio ed esperienza. Tempo al tempo anche per lui.