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“Io sono un ministro, ma mi considero un lavoratore della cultura – ha dichiarato Bonisoli – La cultura non è profitto, ma lavoro: bisogna assumere e, quindi, aumentare i fondi al comparto”.
Bonisoli ha spiegato di aver scelto proprio Pompei “perché è una delle eccellenze del patrimonio culturale italiano, sia per i reperti archeologici che conserviamo, sia per il lavoro fatto in termini di fruibilità e valorizzazione. Quale miglior luogo per dare importanza visiva della priorità del mio mandato, vale a dire l’attenzione al patrimonio”.
“Pompei – ha aggiunto il ministro – è una delle gemme dei beni culturali italiani. La nostra responsabilità è quella di conservarla, tutelarla e proteggerla. Allo stesso modo, però, sarà massima la mia attenzione verso quei siti minori e quelli fino ad ora dimenticati, primi fra tutti quelli del centro Italia colpiti da terremoti”.
L’attenzione al centro Italia colpito dal terremoto
Bonisoli ha assunto dunque un impegno ben preciso, quello di recarsi quanto prima nelle Marche, in Abruzzo, in Umbria e nel Lazio “per determinare quali siti necessitino di maggiore cura”.
Allo stesso tempo, il neo ministro ha voluto ringraziare “tutti i colleghi e le persone che hanno lavorato e lavorano a Pompei, in altri siti altrettanto preziosi sparsi in tutta Italia, ma meno conosciuti e poco seguiti dell’attenzione mediatica”. In ultimo, Bonisoli ha salutato e ringraziato coloro che lavorano nelle zone del sisma “dove, appena possibile, mi recherò in visita”, ha ribadito più volte l’esponente del governo Conte.