ROMA – Polpost contro i gruppi Telegram no vax. Nel 2021, con riferimento alla grave emergenza socio-sanitaria, accompagnata dalle restrizioni introdotte dai decreti governativi per contrastare la diffusione del virus Covid-19, è stata dedicata una specifica attività di monitoraggio informativo dei canali e gruppi all’interno delle varie piattaforme di comunicazione online, per l’individuazione precoce di eventi ovvero manifestazioni con modalità non consentite.
In tale contesto, tra le varie attività di contrasto poste in essere dalla Specialità si segnala, ad esempio, l’attività investigativa avviata condotte dal Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Milano e dalla locale Digos e coordinata dalla Sezione Distrettuale Antiterrorismo della Procura di Milano, che ha portato, lo scorso 9 settembre 2021, all’esecuzione di 8 decreti di perquisizione delegata nei confronti di altrettanti soggetti indagati per istigazione a delinquere aggravata che figuravano tra i membri attivi di un gruppo Telegram denominato “I guerrieri” nel quale venivano progettate azioni violente da realizzare – anche con l’uso di armi ed esplosivi fai da te – in occasione delle manifestazioni “no green pass” organizzate su tutto il territorio nazionale.
Polpost contro i gruppi Telegram no vax
E ancora, a titolo esemplificativo, si segnala l’ulteriore attività avviata dal Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Torino, unitamente alla locale Digos, nei confronti degli attivisti No Vax/No GreenPass che ha portato all’esecuzione nella mattinata del 15 novembre di 17 decreti di perquisizione a carico dei soggetti più radicali affiliati al noto canale Telegram “Basta Dittatura”, uno degli spazi web di maggiore riferimento nella galassia dei negazionisti del Covid-19.
Tra le molteplici attività investigative in tale contesto appare opportuno segnalare anche quella avviata dal Compartimento Polizia Postale di Genova, che ha portato all’esecuzione di ventiquattro perquisizioni nell’ambito di una vasta operazione, coordinata dalla Dda della Procura della Repubblica di Genova, tesa a individuare i vertici e le figure intermedie di un’associazione segreta No Vax/No Green Pass, i cui appartenenti operavano prendevano il nome di ‘Guerrieri ViVi’, all’interno di canali Telegram segreti, compiendo attività illecite pianificate da un numero ristretto di individui.