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“Noi contro il mondo” diceva qualcuno o in questo caso un popolo unito e passionale contro il pubblico rossonero di San Siro. Tra le mura amiche farsi sentire è motivante, ma è quando si va in trasferta che si capisce l’ossatura di una vera tifoseria: soprattutto nei momenti dove il risultato non è certamente dei migliori. Il popolo dell’Atalanta si è presentato a San Siro con l’obiettivo di far valere il proprio sostegno un po’ con il dente avvelenato per l’andata (sugli spalti), riuscendo a creare un tifo tanto unito quanto passionale. Pubblico, quello di casa, che si è fatto vivo solo dopo i goal del Milan (mettendoci anche la delusione all’interno del settore ospiti), e al di là del risultato vi è un significato dietro molto importante: a Bergamo conta essere presenti indipendentemente da tutto, discorso diverso per le cosiddette big. Meglio in 18mila sempre presenti che 70mila solo quando c’è da festeggiare. L’Atalanta sia fiera di essere culturalmente appartenente a questa tifoseria che risponderà sempre “presente”. Prima, durante, dopo.