Femminicidio, Schlein: appello a Meloni per lavorare assieme

Sul salario minimo le opposizioni si uniscono, Schlein: “È importante”

Condividi su:

 

ROMA – Le opposizioni si mettono d’accordo sul salario minimo, tutte tranne Italia viva. Dopo giorni di lavoro Pd, M5s, Verdi-Sinistra e Azione trovano l’accordo su una proposta comune che fissa a 9 euro l’ora il compenso sotto il quale non si può scendere, un’intesa che però ogni partito interpreta a modo suo. Elly Schlein parla al Tg3, trascura di commentare l’assenza di Iv dall’accordo e afferma che avere unito le opposizioni è “un segnale molto forte”. Giuseppe Conte ci tiene però a rivendicare una primazia del Movimento 5 stelle, dicendosi “particolarmente orgoglioso perché c’è la mia prima firma”.

Carlo Calenda brucia tutti sul tempo annunciando l’intesa su Twitter e facendo arrabbiare Riccardo Magi di Più Europa, ma non solo (“polemiche inutili” la replica del leader di Azione), salvo chiarire che l’accordo non ha valore politico, come ripete anche Mariastella Gelmini. Un panorama che descrive bene la situazione in quello che nel Pd chiamano “campo largo”: le diverse forze dell’opposizione fanno una fatica tremenda a marciare assieme e sia M5s che centristi continuano a respingere qualunque ipotesi di alleanza strutturale con i democratici.

Sul salario minimo le opposizioni si uniscono, Schlein: “È importante”

Ma al Nazareno non ci si scompone, le ritrosie di Conte e Calenda sono ben note, mentre Matteo Renzi viene considerato ormai in rotta per altri lidi. Con M5s e Azione ci sarà tempo per parlare dopo le europee, è il ragionamento, fino ad allora – dice un parlamentare democratico – “continueranno gli attacchi contro di noi, gli smarcamenti, i distinguo… Lo sappiamo. Ma l’importante è intanto riuscire a concludere operazioni come questa”. Di certo in casa Pd hanno ben chiaro che solo rimettendo insieme una coalizione di centrosinistra si potrà pensare di sfidare davvero la destra alle elezioni. La fatica di costruire un accordo si rintraccia persino nelle firme sulla proposta di legge.

Conte è effettivamente il primo firmatario, come rivendica, ma – chiariscono dal Pd – solo perché si è scelto un “ordine alfabetico”: Conte, Fratoianni, Richetti, Schlein. E Magi e Bonelli, che pure sono firmatari, vengono dopo “perché non avevano già presentato proposte di legge, a differenza degli altri”, viene chiarito.Piccole acrobazie, per concedere qualcosa a ciascuno. Uno sforzo che la Schlein compie di buon grado, pur di incassare il risultato di una iniziativa comune. Poco male che il leader si sforzi di rivendicare il merito della proposta: “Da anni il Movimento 5 stelle si batte per introdurre, anche in Italia. Questa battaglia – è questa la novità – non la combatteremo più da soli”. Al Pd va bene comunque, l’importante è il risultato. Lo stesso si proverà a fare su altre materie come la sanità.

 

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere informato iscriviti al nostro Canale Telegram o
seguici su Google News
.
Inoltre per supportarci puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, se vuoi
segnalare un refuso Contattaci qui .


Autore dell'articolo: Redazione Webmagazine24