Andare all’Atalanta non è mai stato così complicato: perché il pacchetto abbonamenti è un flop?

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Il pacchetto abbonamenti proposto dall’Atalanta sta risultando un vero e proprio flop, costringendo molti tifosi o ad acquistare singolarmente il biglietto o addirittura non venire allo stadio: contando che i ticket, senza attuare la procedura citata, vengono pagati a prezzo pieno. Purtroppo in questa stagione l’obiettivo di far ritornare totalmente la gente allo stadio (escludendo i big match) non è stato raggiunto, dove gli alibi sono troppi per essere ignorati dalla società. Ingiustificato stare a casa con una squadra che sta tra le prime 5? No, così come non bisogna pensare che il tifoso dell’Atalanta si sia imborghesito, tenendo in considerazione che il costo della vita è aumentato (tra caro luci, bollette, benzina ecc…) e andare allo stadio non è più scontato come prima.

L’abbonamento ti permette di pagare una cifra conveniente per vedere tutte le partite in casa senza problemi. Analizzando i prezzi, escludendo la critica di considerare l’ex Tribuna Giulio Cesare come se fosse una VIP (e non più popolare), la base sarebbe anche buona, ma manca un fattore fondamentale che ha sempre caratterizzato l’Atalanta: le garanzie a lungo termine. Se prima i vantaggi erano composti da sconti, incentivi e gadget motivazionali (per esempio regalare il giubbotto mimetico nerazzurro), ora la famiglia Percassi ha perso uno dei suoi cavalli di battaglia per portare persone allo stadio. Il pacchetto attuale ti da la possibilità di assistere ai match contro Verona, Salernitana, Empoli e Napoli, ma non si è parlato ne di vantaggi sia per le partite con Torino e Lipsia , ne addirittura di sconti per l’abbonamento 2022/2023, perché serve pensare al futuro visto il ritorno al 100%. Ciò non toglie anche delle postille discutibili, che vanno dalla mancata attenzione nei confronti delle categorie Under e famiglie (costrette a pagare tutto a prezzo pieno) all’imposizione della DEA Card quando con essa non è possibile assistere a tutti i match per “limitazioni territoriali”. La società faccia tesoro delle critiche dei suoi sostenitori: l’Atalanta senza i suoi tifosi non è Atalanta.

 

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Autore dell'articolo: Filippo Davide Di Santo