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Bonaccini: “Più risorse per i genetisti”

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RIMINI – “Sono necessarie più risorse per i genetisti”. Lo ha detto il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, a Rimini, dove oltre 1000 genetisti medici e biologi si sono dati appuntamento per il XXVI congresso nazionale della Sigu, la sola società di genetica umana esistente nel nostro Paese. “Riteniamo sia fondamentale – afferma il prof. Paolo Gasparini, Presidente della Sigu – che le istituzioni recepiscano l’importanza del ruolo del genetista medico e la preoccupazione sui tagli di fondi e risorse che, penalizzano tutto il settore della genetica umana e medica, sia di ricerca che assistenziale. Settore che in altri Paesi è invece al centro dei percorsi diagnostici e terapeutici essenziali per la cura di molti malati”.

“La figura del genetista clinico ha assunto oggi un ruolo rilevante in campo medico – sottolinea il Presidente del Congresso, Marco Seri, genetista del Policlinico S. Orsola di Bologna – La Genetica Medica è ormai da considerarsi una medicina specialistica. La consulenza genetica è infatti un vero e proprio atto medico e si è persa quella visione della Genetica Medica come disciplina di servizio esclusivamente di laboratorio. Il suo ruolo, spesso al confine tra clinica e ricerca, è ormai trasversale e si intreccia con molte specialità mediche”.

Bonaccini: “Più risorse per i genetisti”

Ma la genetica medica oggi non si occupa solo di malattie rare, ormai sta estendendo molto il suo raggio d’azione. “Si consideri per esempio che il cancro è una malattia genetica, data da alterazioni genetiche, alcune volte anche eredofamiliari (si pensi ai famosi geni BRCA1 e 2 per i quali Angelina Jolie si fece asportare il seno) – continua il prof. Seri – ma più frequentemente è alla base di un processo multifasico dove il tumore è il risultato finale della sommatoria di più alterazioni che determinano la progressione verso il cancro. La comprensione di questi passaggi è fondamentale per sviluppare nuovi farmaci contro lo specifico tumore”.

Per questo il ruolo di questa disciplina va implementato: “Eppure mancano sempre più risorse, investimenti, personale, mancano i concorsi pubblici per infermieri, medici e biologi – conclude Bonaccini – Ogni giorno si fanno più evidenti le mancanza di personale. Ma senza occhi mani e cuore non si tiene in vita un sistema sanitario nazionale: bisogna invertire la tendenza in atto, quella di depauperare il patrimonio professionale”.

 

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Autore dell'articolo: Redazione Webmagazine24