MILANO – Borsa di Milano oggi 15 febbraio 2023. Appare in lieve calo Piazza Affari dopo oltre 3 ore di scambi, con l’indice Ftse Mib che cede lo 0,15% a 27.458 punti. Sugli scudi Amplifon (+2,23%) che rimbalza dopo il calo della vigilia, Moncler (+1,94%), sulla scia dei conti di Kering, Pirelli (+1,43% e Tim (+1,4%), che presenta il piano industriale all’indomani dei conti. Ma il vero botto lo fa Anima (+5,34%) dopo l’ingresso di Fsi Holding con il 7,2% che si è perfezionato prima dell’apertura di borsa. Il titolo è salito fino al 7% sfiorando i 4,35 euro pagati dal fondo. Questo, quindi, è l’andamento Borsa Milano.
Borsa di Milano oggi 15 febbraio 2023 e spread
Effetto contrario su Azimut (-2,81%) per la cessione dello 0,9% del capitale da parte di Timone Finanziaria. Bene invece Ferrari (+0,73%), Stellantis (+0,59%) ed Stm (+0,61%) mentre cedono Italgas (-1,87%), su cui l’azionista Snam (-0,29%) ha smentito indiscrezioni di stampa su possibili operazioni finanziarie. Fiacca Eni (-0,36%) con il calo del greggio (Wti -0,78% a 78,45 dollari al barile). Più debole Saipem (-1%), positiva invece Tenaris (+0,43%). Scivolano le banche, da Bps (-2,22%) a Mps (-2,19%) e Unicredit (-1,88%).
In calo anche Banco Bpm (-1,26%), Intesa (-1%) e Bper (-0,69%). Tra i titoli a minor capitalizzazione si distinguono di Landi Renzo (+10,95%) ed LVenture (+3,15%) per i rialzi e Restart (-3,87%) e Fincantieri (-2,39%) per il loro passo indietro. La Borsa di Milano oggi, dunque, riporta questi dati. Sale sopra i 181 punti il differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi, con il rendimento annuo italiano in crescita di 0,7 punti al 4,22% contro gli 1,9 punti in meno di quello tedesco al 2,41%.
Come ha chiuso la Borsa di Milano oggi?
Vediamo ora come vanno i mercati internazionali dopo aver visto l’indice Borsa Milano oggi. Procedono in ordine sparso le principali borse europee al traguardo di metà seduta, con i futures Usa in rosso. Dopo il rallentamento oltre le stime dell’inflazione del Regno Unito i mercati hanno assorbito il calo della produzione industriale dell’Ue. Parigi guadagna l’1,42%, Francoforte lo 0,7%, Madrid lo 0,2%, Londra e Milano lo 0,15%. In arrivo dagli Usa le richieste settimanali di mutui, le vendite al dettaglio e la produzione di gennaio, insieme alle scorte di magazzino di dicembre e al saldo delle scorte settimanali di greggio secondo l’Energy Information Administration.
Scivola il greggio (Wti -0,85% a 78,38 dollari al barile) dopo l’aumento registrato nelle scorte Usa secondo l’Api e in vista del dato di oggi. In controtendenza il gas (+3,04% a 53,98 euro al MWh ad Amsterdam), recupera terreno l’oro (+0,05% a 1.836,24 dollari l’oncia) insieme al ferro (+2,07% a 864,5 dollari la tonnellata) e all’acciaio (+1,37% a 4,061 dollari la tonnellata). Sul fronte valutario sale il dollaro a 0,933 euro, 133,49 yen e 0,828 sterline.
Effetto conti su Carrefour (+8,13%) e Kering (+3,94%), che trascina anche Moncler (+1,98%) e Richemont (+2%). Si sgonfia invece Tim (+0,78%), il cui amministratore delegato Pietro Labriola ha presentato il piano industriale agli analisti. Nel comparto auto balzo di Renault (+2%), più caute invece Stellantis (+1,1%) e Ferrari (+0,69%). Gira al rialzo Bp (+0,7%) tra i petroliferi, mentre resta fiacca Eni (-0,35%). In ordine sparso le banche. Sconta i risultati Barclays (-9,89%), scivolano Lloyds (-3,72%), Unicredit (-1,5%), Bps (-1,73%) ed Mps (-1,67%). In controtendenza Commerzbank (+1,34%), e SocGen (+0,26%).