I rincari che hanno travolto l’Europa stanno destando preoccupazione soprattutto con l’avvicinarsi dell’autunno, quando nelle case si sarà costretti ad accendere per più ore la luce e si inizierà anche ad accendere il riscaldamento. Tutto questo comporterà inevitabilmente bollette salate che non tutti saranno in grado di fronteggiare. E l’Italia non sarà da meno. Come riuscirà a tamponare il caro energia?
Interventi concreti finora non sono stati adottati. Si vociferano alcune soluzioni ma non è ancora chiaro quanto potranno davvero essere efficaci.
Dalla Regione Lombardia è arrivata nelle ultime ore una nuova proposta, che però non trova il favore di molti. Vediamo di cosa si tratta.
I centri commerciali lombardi corrono ai ripari
Le attività e i negozi sono già stati messi a dura prova dalla pandemia, e ora, oltre a essere travolti da bollette triplicate rispetto all’anno scorso, potrebbero ritrovarsi a chiudere qualche ora prima per risparmiare sul consumo di gas ed elettricità.
La proposta arriva da Confcommercio Brescia, che ha avanzato l’ipotesi di chiudere i centri commerciali alle 19. Ma a risentirne sarebbero i ristoranti ubicati all’interno degli stessi, che si ritroverebbero in questo modo a non poter avere guadagni la sera.
Può dunque considerarsi davvero una soluzione? Potrebbe essere seguita a ruota nel resto d’Italia?
Caro energia, cosa dovremo aspettarci?
Ci attende un inverno difficile. E quella appena citata, ad oggi, resta una delle tante proposte sul tavolo del Governo.
Già si parla di abbassamento del riscaldamento di un grado nelle abitazioni per non esaurire le scorte di gas, e sempre più italiani si stanno buttando da un lato sulle fonti rinnovabili e dall’altro sull’installazione di stufe a legna o pellet. Ma basterà tutto questo? E chi non potesse provvedere a tutto ciò?
I bonus erogati a sostegno delle famiglie più bisognose potrebbero non essere sufficienti, e molte imprese saranno costrette a chiudere.