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Conte attacca Draghi: l’ex premier pone le condizioni per restare al governo

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Giuseppe Conte appare molto deluso dall’atteggiamento dimostrato da Mario Draghi negli ultimi giorni. L’ex premier si è sfogato in una diretta Instagram parlando dell’atteggiamento del premier su varie questioni, dal superbonus all‘invio di armi pesanti all’Ucraina, passando per il tema spinoso del mancato discorso di Draghi al Parlamento in vista dell’importante vertice di Washington.

L’annuncio di Conte

“Le nostre posizioni sono di grande responsabilità, ma veniamo trattati da disturbatori, da molestatori“. Con queste parole il leader del M5s esprime tutta la sua amarezza verso il premier Draghi. A suo avviso infatti l’Italia non può “sostenere un riarmo” non essendoci adeguate risorse finanziarie, e tanto meno “la voglia e la vocazione”. Andare su questa strada, secondo Conte, sarebbe “una follia”.

Conte critica l’assenza di prospettive in merito ad un negoziato di pace. “La prospetta concreta è un’escalation militare“, sottolinea l’ex Presidente del Consiglio. Quello che serve è invece una “escalation diplomatica” e aggiunge che sebbene il M5S sia isolato in Parlamento, non lo è tra i cittadini.

Le condizioni per restare nel governo

Conte poi tiene a fare alcune precisazioni su Draghi e sull’esecutivo, andando oltre il discorso del conflitto in Ucraina: “Nella questione della transizione ecologica rientra anche la questione del Superbonus”, spiega l’ex premier meravigliato dalla posizione assunta dal premier davanti al Parlamento Ue.  “Noi non possiamo venir meno ai nostri valori, noi sosteniamo lealmente governo“, aggiunge poi Conte. “Non siamo al governo per ambizioni personali, e saremo a governo solo a queste condizioni“.

E poi ha commentato nuovamente l’assenza di Draghi in Parlamento prima dell’importante vertice che si terrà a Washington, dove incontrerà il presidente Usa Joe Biden: “Son rimasto sorpreso per il fatto che nessuna altra forza politica si sia associata a questa richiesta, anche forze che a parole hanno dato segnali che vogliono la pace”.

 

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Autore dell'articolo: Alessio Bardelli