Vogue Arabia dedica la sua copertina a una principessa saudita al volante di una decappottabile rossa e si scatenano aspre polemiche in Arabia Saudita.
Il divieto di guidare e la ribellione delle donne in Arabia Saudita
Le lotte del femminismo non sono ancora finite e forse non finiranno mai!
Il motto di Simone de Beauvoir “Donne non si nasce, donne si diventa” è molto lontano da certe culture che, ancora oggi, vedono la donna come portatrice di un’essenza fissa e immutabile, portatrice di caratteristiche scelte a priori dalla società, dagli uomini e su cui esse stesse non hanno alcun diritto di scelta.
Tra queste caratteristiche ritenute “femminili” di certo non vi è quella di essere delle guidatrici di auto, non in Arabia Saudita almeno.
La scelta editoriale di Vogue per celebrare “le donne all’avanguardia in Arabia Saudita“, lodando le riforme introdotte dal principe ereditario Mohamed bin Salman non ha riscontrato molti consensi infatti, ed è stata recepita come una provocazione da mettere a tacere.
La foto, scattata nel deserto all’esterno della città di Gedda, mostra la figlia del defunto re Abdallah, con guanti, vestita con un’ampia veste bianca e col velo che lascia vedere un po’ di capelli.
L’immagine non è stata accolta positivamente neppure dagli attivisti per i diritti umani che vedono messi a rischio i loro sforzi da una provocazione dai toni fashion.
Gli attivisti dell’Arabia Saudita sono in protesta per l’arresto nel mese di maggio di almeno undici persone, per la maggior parte donne, note per le campagne contro il divieto di guida nel Paese e il sistema di tutela maschile. Almeno quattro di loro sono stati liberate la scorsa settimana, ma la sorte delle altre resta incerta, segnala Amnesty International. Riad s’è impegnata a settembre 2017 ad autorizzare le donne a guidare, fissando infine al 24 giugno la revoca del divieto.
Religione, cultura e femminismo
L’Arabia Saudita è una monarchia assoluta islamica ma è doveroso precisare che non in tutti i paesi islamici o a maggioranza musulmana viene proibito alle donne di guidare. La questione, come molte altre inerenti i diritti di genere, è più legata alla cultura e alla politica dei singoli Stati che non alla religione.
Il cammino verso parità e rispetto è ancora molto lungo e non solo in Arabia Saudita.