FIRENZE – “I problemi della democrazia sono due. Il primo è che la moltiplicazione dei partiti obbliga alle coalizioni ovunque, coalizioni sempre più diverse, anche con partiti incompatibili tra loro. Il secondo è che opinion poll, analisi sociologiche, sociometriche fanno sì che siamo sempre in campagna elettorale. Ci sono più mesi spesi in campagna elettorale che fuori. Da noi, poi, ci sono elezioni completamente sfasate e tutto ciò è incompatibile con la regola della democrazia: c’è una legislatura che dura cinque anni e nei primi due si fanno le cose più scomode. Adesso il tempo necessario per fare le cose scomode non ce n’è più”.
Lo ha detto Romano Prodi parlando a Firenze durante un incontro dedicato alla lezione di don Milani. “Questa è una decadenza della democrazia”, ha concluso l’ex presidente del consiglio.
Governo, Prodi: “Siamo alla decadenza della democrazia”
La democrazia, un tempo faro di speranza e partecipazione, sembra oggi inesorabilmente inchinarsi sotto il peso della sua stessa complessità. Le istituzioni, una volta pilastri della rappresentanza popolare, manifestano segni di indebolimento, corroso dall’inerzia e da interessi particolari. In un’era di sovrabbondanza informativa, la manipolazione dell’opinione pubblica diventa moneta corrente, minando la fiducia nella politica e nella governance democratica.
Il capitale finanziario, come un’ombra onnipresente, mina la parità di partecipazione, consolidando uno scenario in cui il potere economico si sovrappone al volere della maggioranza. La decadenza della democrazia, pertanto, richiede un serio esame critico e un impegno rinnovato per ristabilire l’equilibrio tra governo e governati, altrimenti, rischiamo di perdere il fondamento stesso di una società giusta e inclusiva.
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