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ROMA – I benzinai scioperano contro la fatturazione elettronica. Ma potrebbero ripensarci. La mobilitazione nazionale, prevista per martedì 26 giugno, rischia infatti di essere annullata perché il Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, ha offerto rassicurazioni in tal senso ai gestori:
“Stiamo predisponendo il rinvio al primo gennaio 2019 dell’obbligo di fatturazione elettronica per le vendite di carburanti ai soggetti con partita IVA. Questa categoria si è trovata ad essere prescelta per “sperimentare”, in anticipo su tutte le altre, l’entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica. Nei prossimi giorni vogliamo avviare un tavolo tecnico al MiSE con le federazioni dei gestori per scongiurare lo sciopero annunciato e per sviscerare il problema”.
La reazione della Fegica: “Ora valutiamo se cancellare lo sciopero”
La mano tesa da Di Maio non ha ovviamente lasciato indifferenti le organizzazioni di categoria dei gestori degli impianti di rifornimento carburanti, che fanno sapere che valuteranno “già domani mattina” (25 giugno, ndr) se cancellare lo sciopero del 26 giugno dopo il rinvio prospettato dal ministro:
“Siamo particolarmente attenti a questo tipo di dichiarazioni, per noi è un segnale importante. Ci aspettiamo una convocazione al Mise per domani e ci auguriamo fortemente che questo possa accadere perché per noi la dichiarazione va nella direzione sperata. Bisogna, però, capire meglio i contorni, quale tipo di intervento sia, capire qual è l’intenzione del governo, quale strumento usare e verificare anche se ci siano i tempi perché, per noi, il 30 giugno è un limite invalicabile”.
Senza provvedimenti normativi, infatti, la fatturazione elettronica scatterà dal primo luglio. Staremo a vedere. Di sicuro è importante creare situazioni di vantaggio economico sia per i gestori che per gli utenti. In tal senso ci viene da ricordare l’iniziativa ‘Riparti con Eni’, che creò code ai distributori di benzina che offrivano lo ‘scontone’ di circa 20 centesimi al litro, equivalente a un risparmio di 10 euro su un pieno da 50 litri, per tutti i consumatori che facevano rifornimento in modalita’ iperself (ovvero in maniera autonoma).
Dal produttore al consumatore: l’importanza degli sconti sulla benzina
‘Riparti con Eni’, valida per tutti i weekend estivi, interessò circa 3.000 stazioni Eni e Agip. Lo sconto per litro era pari a circa due volte lo sconto massimo fino ad allora praticato dalle stazioni no logo e dalla grande distribuzione. Si generò anche un effetto virtuoso di “emulazione”, tipico dell’abbassamento concorrenziale dei prezzi, perchè Q8 ed Esso a quel punto attivarono promozioni analoghe per il weekend, entrambe in modalita’ pre-pay. Q8 solo nei Q8 easy (95 punti vendita totalmente automatizzati), con prezzi di 5 millesimi inferiori a quelli in promozione di Eni; Esso invece aveva risposto con -21 cent/lt negli oltre 1000 punti vendita Esso con SelfPiu’ (analogo di iperself, ma solo in orario di chiusura), quindi con prezzi a forte sconti ma differenziati.
Allo scopo di facilitare la comunicazione dell’offerta in maniera trasparente, ogni settimana Eni aveva determinato, in base all’andamento delle quotazioni Platts, due prezzi – uno per la benzina e l’altro per il gasolio – uguali su tutto il territorio nazionale durante gli orari della promozione e validi per le stazioni aderenti a iperself. I listini dei prezzi continuavano a essere diversificati per ogni stazione di servizio nel resto della settimana.
Nel corso dell’iniziativa, Eni vendeva eccezionalmente al di sotto dei propri costi, investendo sul rapporto con i consumatori italiani, con l’obiettivo di fornire al Paese un contributo concreto per “ripartire insieme”. Inoltre, sempre in occasione dei weekend interessati da questa operazione, gli Eni Cafe’ erano rimasti aperti sino alle 24 con un’offerta di qualita’ a prezzi speciali (colazione a 1,50 euro; pranzo a 5 euro) e promozioni anche su bibite e gelati da asporto.