Il docufilm di Giacomo Gatti Il fattore umano. Lo spirito del lavoro, sarà proiettato oggi a Roma e a Milano il 12 novembre.
Il fattore umano. Lo spirito del lavoro è il documentario che il regista milanese Giacomo Gatti ha realizzato su una quindicina di eccellenze italiane.
Aziende diversissime per storia, settore e territorio, ma unite da un filo invisibile, quello della responsabilità.
Tutte, infatti, declinano a loro modo una stessa visione: l’impresa non è solo profitto, ma sviluppo, cultura, creatività.
È un ponte verso il futuro da costruire insieme, nel rispetto dell’ambiente, della società, e soprattutto dell’uomo.
Filari di viti fra le montagne del Trentino, strisce di pasta che scorrono in un pastificio a Gragnano, frese ad alta tecnologia in una fabbrica umbra.
In Italia, il lavoro è un mondo ricco e variegato.
Ma chi sono i suoi attori che, con i loro sogni e mestieri, trasformano ogni giorno l’impresa in realtà?
Il film è prodotto da Inaz (Osservatorio Imprese Lavoro) in collaborazione con Fondazione Ente dello Spettacolo, Festa del Cinema di Roma e Fondazione del Cinema per Roma.
La pellicola ha il patrocinio della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro. La pellicola si avvale della consulenza scientifica di Marco Vitale.
Sarà proiettato per la prima volta alla Festa del Cinema di Roma il 22 ottobre, nella sezione Risonanze, al cinema Farnese.
Seguiranno proiezioni a Varese (Festival GLocal, 10 novembre, Multisala Impero) e Milano (12 novembre, cinema Colosseo).
“La nostra convinzione è che esistano uomini e donne capaci di fare la differenza” afferma Gatti, regista e autore con Elia Gonnella
Nel film di Giacomo Gatti il lavoro è raccontato anche attraverso l’aspetto emozionale, attraverso il suo bello, che spesso viene dimenticato.
C’è chi dichiara di mettere una parte di sé in ogni trattore su cui lavora, chi realizza una vera economia circolare recuperando reti da pesca.
E ancora, chi valorizza i legami generazionali fra i lavoratori del proprio pastificio, chi descrive l’anno di lavoro che c’è dietro i fumetti in edicola ogni settimana.
E poi c’è Don Loffredo, che nel Rione Sanità di Napoli ha dato una risposta ai giovani disoccupati gestendo la riapertura delle Catacombe e attirando 100mila visitatori.
“Sono storie italiane che non arrivano mai alla ribalta, e invece oggi più che mai è necessario valorizzarle”spiega Linda Gilli, presidente e amministratore delegato di Inaz.
Il film rientra fra le iniziative di Fondazione Ente dello Spettacolo, che dal 1946 promuove e diffonde la cultura cinematografica in Italia.
“Questo film di Giacomo Gatti è un avvincente biglietto da visita del lato migliore della nostra Italia” è il commento di Don Davide Milani, presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo.