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7 punti in 4 partite. Il bilancio dell’Atalanta è questo tra tanti dubbi, infortuni e analisi approfondite. Verificando quella che è la classifica in un campionato così equilibrato come questo, la perfezione è soltanto una piccola etichetta, ma c’è da dire che il bilancio della Dea è all’insegna di un paradosso: due vittorie conquistate contro Torino e Salernitana non riuscendo ad esprimere il proprio gioco, anzi, facendo il minimo indispensabile (tra guizzi e giocate); poi un pareggio e una sconfitta giocando un grandissimo calcio.

Giusto definire l’Atalanta stessa una squadra che fa un passo in avanti e uno indietro? No, per un motivo molto semplice: dove mancano le idee tattiche trovi la vittoria, dove manca la vittoria ritrovi il dna offensivo. Certo, il concetto della “botte piena e moglie ubriaca” sarebbe l’ideale, ma finché i risultati arrivano (anche in una determinata maniera) è pur sempre un successo che porti a casa. Se con il Sassuolo si dovesse verificare lo stesso contesto visto sia a Salerno che a Torino, meglio aggrapparsi alla vittoria: partire bene statisticamente è fondamentale, poi il gioco verrà da sé.
Fonte foto Milanlive