Moratti ne ha per tutti: dallo Scudetto del 2006 a Moggi, Vieri e Ronaldo. Ecco le sue parole

 

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L’ex presidente dell’Inter, Massimo Moratti, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera in cui ha affrontato diversi temi, da calciopoli a Moggi, Vieri e Ronaldo. Partiamo proprio da Ronaldo il Fenomeno ed ecco le dichiarazioni di Moratti su di lui: “Era venuto a trovarmi quando giocava nel Psv, con una fidanzatina olandese. Quando arrivò all’Inter era il calciatore più forte del mondo. Dopo gli infortuni non è più tornato a quel livello. Tradito quando è andato a Madrid? No. Mi ero immedesimato in lui, nel suo dolore. Trovavo giusto che volesse cambiare, dopo aver sofferto tanto”. Moratti parla anche dello scudetto perso nell’ormai famoso 5 Maggio: “I giocatori credettero di aver avuto segnali dai colleghi della Lazio: non si sarebbero impegnati, per non favorire la Roma. Tutte balle. Ne ero convinto già prima del fischio d’inizio, e li avvisai: Nessuno ci regalerà nulla. Eppure entrarono in campo con una sicurezza eccessiva. E non sono mai riusciti a prendere in mano la partita. Mi sentivo così responsabile che mi dissi: non lascerò il calcio finché non avrò la rivincita”.

Moratti dice la sua su Moggi e Vieri

Massimo Moratti parla di Vieri e lo fa in modo sintetico: “Un bastiancontrario, sempre critico verso la dirigenza, ma non un cattivo ragazzo. All’Inter fece tutto quello che poteva fare, eppure non ha vinto nulla”. Ecco invece le parole su Luciano Moggi: “È vero che Moggi voleva venire all’Inter, e io non gli ho mai detto esplicitamente che non lo volevo, ma non l’avrei mai preso”. Continua la sua intervista Massimo Moratti parlando della Serie A secondo lui manipolata e dice: “La serie A era manipolata, e noi eravamo le vittime. Doveva vincere la Juventus. E se proprio non vinceva la Juventus toccava al Milan. Una vergogna: perché la più grande forma di disonestà è imbrogliare sui sentimenti della gente”. Moratti su Calciopoli: “Rivendico lo scudetto del 2006? Assolutamente sì. So che gli juventini si arrabbiano e questo mi induce a rivendicarlo con maggiore convinzione. Quello scudetto era il risarcimento minimo per i furti che abbiamo subito. Ci spetterebbe molto di più”.

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Autore dell'articolo: Andrea Milano

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