Un attivista italiano, Yuri Guaiana, membro dell’associazione radicale ‘Certi Diritti’, è stato fermato dalla polizia a Mosca. L’uomo era in compagnia di altre quattro persone, tutte russe.
I cinque si stavano recando alla procura generale per consegnare le firme raccolte dalla petizione contro il trattamento dei gay in Cecenia.
Dopo qualche ora di fermo, Guaiana e gli altri sono stato rilasciati. L’italiano è stato accompagnato all’aeroporto dove è stato imbarcato su un aereo per l’Italia.
Disavventura a Mosca
Brutta disavventura per Yuri Guaiana, un attivista italiano. L’uomo era a Mosca in compagnia di quattro attiviste russe Alexandra Aleksieva, Marina Dedales, Nikita Safronov e Valentina Dekhtiarenko. I cinque si stavano recando presso la procura generale di Mosca. Portavano con loro oltre due milioni di firme raccolte in forma digitale per chiedere l’apertura di un’indagine sulla persecuzione dei gay in Cecenia.
Come è stato spiegato successivamente, l’arresto è avvenuto per violazione dell’articolo 20.2 del codice amministrativo, ovvero l’organizzazione di manifestazioni senza autorizzazione.
Nonostante la carcerazione, Guaiana è stato sempre reperibile telefonicamente.
E’ stato lui stesso a spiegare la situazione in cui si trovavano. In base alla sua testimonianza i cinque erano sono stati sempre in compagnia di un poliziotto.
“Ogni tanto vengono a farci domande e chiedere documenti, in particolare a me per il visto. Non sappiamo cosa succederà adesso. Non abbiamo ancora mangiato, non ci hanno portato neanche un bicchiere d’acqua“, ha dichiarato.
Tragedia in Cecenia
Yuri Guaiana sta rientrando in Italia, ma ciò che gli è accaduto, non ha mancato di scatenare polemiche.
Sulla vicenda è intervenuto anche il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando.
Orlando ha parlato di “preoccupazione” per gli avvenimenti accaduti in Russia e Cecenia.
“Forme di democrazia autoritaria sono forze di riferimento a forze politiche che agiscono nel nostro continente e nel nostro Paese” con movimenti omofobi, ha dichiarato.
La situazione in Cecenia è difficile. Guaiana prima di essere arrestato aveva affermato: “La Russia deve rispettare i trattati internazionali che ha sottoscritto. Nessuno deve sacrificare la propria libertà e la propria vita solo a causa di quello che si è e di chi si ama, né in Cecenia né da nessun’altra parte”.