Muovere il tuo corpo almeno ogni mezz’ora potrebbe contribuire a limitare gli effetti dannosi dello stile di vita sedentario, come un posto di lavoro in ufficio o il non fare niente a casa.
A rivelarlo è una ricerca. Lo studio ha rilevato che un aumento di inattività, o lunghi periodi di inattività sono collegati ad un aumento del rischio di morte.
Spiega Keith Diaz, co-autore dello studio nella Columbia University Medical Center che se siamo seduti sul posto di lavoro tutto il giorno o anche se si resta seduti a casa per molto tempo, allora dovremmo fare una pausa dalle abitudini sedentarie almeno ogni 30 minuti. Fare una pausa, in questo caso, significa fare movimento.
Il test sulla vita sedentaria
Il test è stato effettuato su quasi 8000 persone di età superiore ai 45 anni negli Stati Uniti. Ogni partecipante ha indossato un fitness tracker, cioè un rilevatore GPS che permette di rintracciare le persone che lo indossano dove e quando vogliamo.
Il test è durato 4 giorni, ed è stato svolto nel 2015.
I risultati mostrano che, in media, i partecipanti erano inattivi da 12.3 ore su una giornata da 16 ore. Ogni periodo di attività si distanziato da un altro ogni 11.4 minuti in media.
Dopo aver preso in considerazione una serie di fattori, tra cui l’età, il sesso, l’istruzione, il fumo e la pressione sanguigna, il team di ricercatori ha scoperto che sia la lunghezza complessiva dell’attività quotidiana, sia la durata di ogni “comportamento sedentario” sono legati ai rischi di morte, indipendente da altri fattori esterni.
Quelli che erano inattivi per 13.2 ore al giorno, avevano un rischio di morte 2.6 volte superiore rispetto a coloro che avevano un’attività inferiore alle 11.5 ore al giorno.
Inoltre, coloro che avevano periodi di inattività dalla durata media di 12.4 minuti o più avevano un rischio quasi doppio di morte rispetto a coloro ce avevano una media di 7.7 minuti di inattività alla volta.
Il team, dunque ha esaminato l’interazione tra le due misure di inattività, trovando un rischio di morte maggiore per coloro che erano più inattivi sia nel totale che nei periodi sedentari.
Inoltre, come aggiunta, hanno scoperto che coloro che hanno tenuto in media un periodo massimo di sedentarietà tra un’attività ed un’altra, inferiore ai 30 minuti ha riscontrato il valore più basso nel rischio di morte.
Per ridurre l’interattività, non bisogna fare per forza cose faticose. Il dottor Diaz, afferma che basta anche restare fermi in piedi per rispondere, ad esempio, al telefono, oppure invece di un bicchiere intero di acqua, riempire due volte metà bicchiere, in modo da andare e tornare dal lavandino due volte, anzichè una sola. Dunque, bastano anche cose semplici per farci anche solo alzare dal nostro divano o sedia.