MILANO – «Il progetto “Panico” non era assolutamente tra i piani. Ha iniziato a formarsi in modo naturale 6 mesi fa e da lì si è evoluto fino a raggiungere la forma finale che ora tutti possono ascoltare. È una fotografia degli ultimi anni della mia vita e più nello specifico degli ultimi 12 mesi. L’inizio della lotta con l’ansia e il panico ha profondamente cambiato la mia musica senza che io potessi farci nulla». Così Simon Cole nel presentare il suo Ep, in uscita il 17 febbraio.
Cinque brani in cui tirar fuori tutto ciò che si è sempre tenuto dentro, cercando di rendere anima, cuore e mente più leggeri. Nonostante il tema cardine del panico, l’EP affronta anche altri temi come ad esempio l’amore, anch’esso segnato dalla costante presenza delle paure e delle ansie. Il trailer del progetto è la registrazione di una conversazione con uno psicologo, cercando di esprimere cosa il panico rappresenti. È un audio originale, crudo e senza filtri che porta, solo per un minuto, l’ascoltatore nel mondo di Simon Cole.
“Panico”, l’Ep di Simon Cole
Anche la scelta di caratterizzare questo progetto con una palette monocromatica non è casuale, perchè l’ansia agisce togliendo colore al mondo, arrivando a diventare un film in bianco e nero. La fase di mix e di mastering dell’EP è stata curata interamente da Pietro Tripodi, giovane e talentuoso Audio Engineer.
Simon Cole, classe 2001, è un artista di Alessandria. Il suo percorso inizia però negli Stati Uniti d’America, più precisamente a Denton in Texas. Nel “Lone Star State” Simon scrive e registra i primi brani poi, spinto anche dai compagni di scuola americani, inizia a pubblicare le tracce su SoundCloud, facendosi conoscere e diffondendo la sua musica in Italia e nella cittadina americana. Il sound di Simon, contaminato dalle più disparate influenze, affronta diverse fasi ed evoluzioni dando vita a brani unici e “genreless”. Il 27 gennaio pubblica “Scintille”, il singolo che anticipa l’Ep “Panico”.