Peter Madsen si è difeso in aula dall’accusa di aver ucciso Kim Wall. L’inventore e costruttore del sottomarino Nautilus ha raccontato la sua versione dei fatti. A causare la morte della giornalista svedese, fu il portellone del sottomarino trattenuto con un piede e lasciato andare per errore. I 70 kg piombati all’improvviso su Kim, le avrebbero causato la frattura del cranio.
La morte della trentenne giornalista free lance, dunque, sarebbe stata una tragica fatalità. Successivamente, Madsen si sarebbe fatto prendere dal panico, smembrandone il corpo.
La morte di Kim Wall
La morte di Kim Wall è ancora un mistero: omicidio o incidente? Su questa seconda versione batte Peter Madsen l’uomo accusato del suo delitto.
Questi i fatti: La Wall, trentenne giornalista freelance, voleva scrivere un articolo su Madsen, inventore e costruttore del Nautilus, un sottomarino di 40 tonnellate per 18 metri di lunghezza.
Il 10 agosto, i due, si incontrarono al porto di Copenaghen e vi salirono a bordo. Quel che successe poi, è avvolto nel mistero.
Si sa per certo che la Wall è morta a bordo del sottomarino. Madsen, per sua stessa ammissione ne ha smembrato il corpo, affondando quella notte stessa il sottomarino.
Il corpo della giornalista, senza testa e arti e con i polmoni perforati, fu ritrovato in mare giorni dopo.
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Le due versioni di Madsen
Peter Madsen è sempre stato l’unico sospettato per la morte di Kim Wall. Il suo arresto avvenne l’11 agosto. Inizialmente negò un suo coinvolgimento, dicendo che aveva fatto scendere la giornalista dal sottomarino quella sera. Soltanto molti giorni dopo ammise che era morta mentre era a bordo, in un incidente. La versione è stata confermata in aula, ma non sembra aver convinto il giudice. E’ stato confermato, infatti, il suo fermo.
Serviranno ulteriori accertamenti per far chiarezza su una vicenda che ha sconvolto la Danimarca e tutta l’Europa.