prete accoltellato a Como

Prete accoltellato a Como, ucciso da un migrante

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Prete accoltellato a Como ucciso forse da un migrante. Un tragedia per la comunità cattolica della cittadina Lombarda. Don Roberto Malgesini, di 51 anni e prete della diocesi della bella e ridente città di Como è stato ucciso questa mattina presto. La vittima è morta quasi subito in seguito alle numerose ferite riportate, sia al collo, che al torace. L’autore dell’orrendo omicidio sarebbe un senza tetto straniero, di 53 con problemi psichici e con vari precedenti di espulsione alle spalle. L’assassino si è poi costituito ai carabinieri della locale tenenza. Don Malgesini era conosciuto in città per il suo forte impegno a favore dei migranti. Il vescovo Oscar Cantoni, dopo avere appreso la notizia è arrivato subito sul luogo del fatto di sangue, dove ha trovato già il sostituto Procuratore Massimo Astolfi. Le autorità  hanno iniziato a ricostruire la dinamica dell’uccisione.

Prete accoltellato a Como ….la dinamica del delitto

Da una prima ricostruzione del delitto, Don Malgesini stava iniziando il suo giro di distribuzione delle prime colazioni. Sotto la sua abitazione e dentro la panda grigia di sua proprietà c’era già tutto l’occorrente. E’ probabile, che il sacerdote abbia trovato l’omicida davanti alla canonica di San Rocco pronto ad aspettarlo. Una persona, che Don Roberto conosceva bene e che in più occasioni aveva fornito assistenza e con il quale fosse in buoni rapporti. Non è ancora del tutto chiaro cosa realmente sia successo, poiché mancano  materialmente i testimone dell’aggressione. Quello che è certo è che il povero prete è stato colpito da parecchie coltellate. Il suo corpo giaceva ad una ventina di metri dalla sua auto. Esattamente dove c’è lo spiazzo in cui si trovano solitamente gli immigrati. Sul posto  vi sono ancora gocce di sangue lasciate dal reo confesso.

Il dolore dei suoi assistiti

In tantissimi e tutti di origine straniera sono arrivati,  con il passare delle ore davanti alla parrocchia. Increduli e dispiaciuti per la perdita di un parroco così devoto alla comunità. ” Per me era come un padre” – Ha raccontato Gabriel Nastase di 36 anni. ” Quando sono arrivato dalla Romania, solo senza casa e lavoro, proprio lui mi ha aiutato. Poi ho trovato un’occupazione ma con lui sono sempre restato in contatto”- Ha detto con le lacrime agli occhi. E poi ancora: ” Se avevo bisogno di medicine e di essere accompagnato per una visita chiamavo lui. Non meritava di morire così spero ci sia giustizia”.   ” Io venivo qui tutte le mattine per prendere qualcosa da mangiare”- Ha raccontato un giovane Ghanese  seduto sui gradini della chiesa.  ” Anche questa mattina sono arrivato alle 7.30 e ho visto un corpo per terra ma non mi hanno fatto avvicinare”   – Ha concluso l’immigrato.

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Autore dell'articolo: Redazione Webmagazine24