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Il sito Business Insider ha deciso di interrogare diversi storici per capire qual è stato, secondo loro, “l’ anno peggiore di sempre”.
Secondo lo storico inglese Peter Frankopan l’anno più tragico di sempre è stato il 1348, quando dilagò la peste nera. Nella sua ricerca Via della seta, una nuova storia del mondo, in uscita in Italia a settembre, ne ha spiegato le motivazioni. L’epidemia di peste, solo in Europa, uccise in 18 mesi un terzo della popolazione, stimata intorno ai 75-80 milioni di abitanti all’inizio del Trecento e intorno ai 50 milioni dopo 50 anni.
L’umanità purtroppo ha vissuto altri anni orribili.
- 541
Inizia la peste di Giustiniano che in due anni fece circa 25 milioni di morti tra Europa e Mediterraneo, diffondendosi a macchia d’olio nei territori dell’Impero bizantino.
- 1492
La scoperta dell’America causa il collasso demografico degli indigeni che provocherà nei secoli successivi oltre 100 milioni di morti.
- 1836
Si assiste al picco del commercio degli schiavi (250.000 persone all’anno) catturati e trasferiti in America per lavorare nelle piantagioni.
- 1919
La I guerra mondiale si è appena conclusa causando circa 26 milioni di morti), molti Paesi sono destabilizzati e temono una rivoluzione simile a quella bolscevica, mentre dilaga l’influenza spagnola che in pochi anni uccide circa 50 milioni di persone.
- 1943
Nella primavera del 1943 oltre un milione di ebrei sono deportati e uccisi. Due anni dopo, al termine del conflitto, le morti civili saranno 45 milioni.
- 1959
Nella Repubblica popolare cinese inizia la grande carestia che in tre anni provoca circa 15 milioni di morti per fame, su un totale di 40 milioni di decessi.
- 1968
Vide l’assassinio di Martin Luther King e di Robert Kennedy, l’occupazione della Cecoslovacchia dopo la Primavera di Praga, la repressione della rivolta studentesca di Parigi, gli scontri alla convention democratica di Chicago. Nel frattempo continuavano gli orrori della guerra del Vietnam, tra cui il massacro di My Lai.
- 2003
Scoppia la guerra in Iraq, e allo stesso tempo la situazione è aggravata dalla copertura mediatica di molti media statunitensi a sostegno della presidenza Bush. Le conseguenze di quella scelta, basata su giustificazioni senza fondamento reale, si trascineranno per tutti gli anni a venire da allora.