La discussione sulla tassa sugli extraprofitti delle banche torna al centro del dibattito politico italiano, con alcune aperture da parte di figure di spicco della maggioranza. Nonostante iniziali resistenze, anche Antonio Tajani, vicepremier e leader di Forza Italia, ha recentemente mostrato una disponibilità a valutare la misura, a patto che venga concepita come un contributo di solidarietà. Tajani ha infatti ribadito la sua contrarietà a nuove tasse imposte unilateralmente, ma ha aperto alla possibilità di un prelievo concordato con le banche, finalizzato a sostenere le casse dello Stato senza destabilizzare il settore.
Questa posizione riflette l’intento del governo di trovare un equilibrio tra l’esigenza di reperire risorse e la necessità di non penalizzare gli istituti di credito, che hanno registrato profitti straordinari grazie all’aumento dei tassi di interesse deciso dalla Banca Centrale Europea.
Il contributo di solidarietà, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, potrebbe essere una misura temporanea, con un prelievo dell’1-2% sui profitti realizzati negli ultimi 12-24 mesi, coinvolgendo anche il settore assicurativo e quello energetico.
All’interno della maggioranza, Fratelli d’Italia, per bocca del capogruppo alla Camera Tommaso Foti, ha sottolineato come questa misura non abbia intenti punitivi, ma miri a richiamare i settori più redditizi a un gesto di solidarietà nei confronti del Paese.
La Lega, dal canto suo, ha finora mostrato una posizione più prudente, ma non ha escluso eventuali accordi con le banche qualora si rendessero necessarie ulteriori risorse per sostenere famiglie e imprese.