La Corte d’Assise di Palermo, dopo 5 anni e 6 mesi di processo e 5 giorni di camera di consiglio ha finalmente emesso un verdetto: nel periodo che va dal 1992 al 1994 vi fu collusione tra Stato e Mafia. E’ una senza storica che toglie il velo dopo 26 anni dalle stragi di Capaci e Via D’Amelio che costarono la vita ai giudici Falcone e Borsellino.
Le sentenze
Dodici anni per gli ex generali Mario Mori e Antonio Subranni, dodici anni per l’ex senatore Marcello Dell’Utri, 8 anni per l’ex colonnello Giuseppe De Donno. Ventotto anni per il boss Leoluca Bagarella. Assolto l’ex ministro Nicola Mancino, perché il fatto non sussiste. Massimo Ciancimino, il supertestimone del processo, è stato condannato a 8 anni per calunnia nei confronti dell’ex capo della polizia Gianni De Gennaro, è stato invece assolto dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. E’ scattata la prescrizione per il pentito Giovanni Brusca.
Queste sono le sentenze emesse dai giudici. Secondo loro uomini dello Stato avrebbero trattato con i vertici di Cosa nostra. La finalità dichiarata era quella di bloccare il ricatto delle bombe, ma per l’accusa, gli ufficiali dei carabinieri avrebbero finito per veicolare il ricatto lanciato dai mafiosi, trasformandosi in ambasciatori dei boss. Le motivazioni della sentenza arriveranno fra novanta giorni. Solo allora si saprà cosa ha realmente convinto i magistrati ad emettere una sentenza storica.
[adrotate banner=”16″]
Trattativa Stato-Mafia; osa dice la sentenza
La condanna di Marcello Dell’Utri, come ha dichiarato il giudice Nino Di Matteo, di fatto, amplia l’arco temporale della trattativa Stato-mafia che, non è riconducibile solo al periodo 1992-93, ma sarebbe proseguita anche in anni successivi, ovvero almeno fino al 1994 con il primo governo Berlusconi. A questo riguardo sono pesantissime le parole del Pm Di Matteo: “Prima si era messa in correlazione Cosa nostra con il Silvio Berlusconi imprenditore, adesso questa sentenza per la prima volta la mette in correlazione col Berlusconi politico. Le minacce subite attraverso Dell’Utri non risulta che il governo Berlusconi le abbia mai denunciate e Dell’Utri ha veicolato tutto. I rapporti di Cosa nostra con Berlusconi vanno dunque oltre il ’92“.
L’assoluzione di Nicola Mancino, d’altro canto, evidenzia come la collusione non ha colpito i più alti vertici di governo dell’epoca.
Rimangono, dunque, ancora delle verità non svelate in una storia che si protrae da 26 anni.