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Nave della Legalità: domani il viaggio verso Palermo. E’ il momento più importante nelle celebrazioni del XXVII anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio
#PalermoChiamaItalia è dunque il manifesto della nave della legalità è pronta a salpare dalla banchina 8 del porto di Civitecchia nel ricordo di Falcone e Borsellino.
Il tema dell’edizione di quest’anno è dedicato alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale, firmata a Palermo nel 2000.
La Convenzione, chiamata anche “Convenzione di Palermo”, è entrata in vigore il 29 settembre 2003 ed è stata ratificata da 189 Stati.
L’iniziativa inoltre rientra anche in un percorso, promosso annualmente dal Miur, al fine di incoraggiare attività didattiche mirate alla cultura del rispetto e della legalità.
Una nave quindi che ospiterà 1.500 studenti verso Palermo dove, nella mattinata del 23, si svolgeranno le iniziative in memoria dei giudici Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino
E degli agenti delle loro scorte:
- Agostino Catalano,
- Walter Eddie Cosina,
- Rocco Dicillo,
- Vincenzo Li Muli,
- Emanuela Loi,
- Antonio Montinaro,
- Vito Schifani,
- Claudio Traina.
Gli oltre mille studenti a bordo non saranno comunque soli
Infatti giovedì 23 ad essi si uniranno le voci di oltre 70mila ragazzi che in tutta Italia parteciperanno alle iniziative contro mafie.
Non solo: i ragazzi avranno anche modo di ascoltare le testimonianze di Pietro Grasso e di Nando Dalla Chiesa.
Il “no” alle mafie dunque non è solo dalla Nave; la negazione che verrà rilanciata in molte città italiane.
Infine, le attività nelle città coinvolte, saranno coordinate dagli Uffici scolastici regionali.

In merito a queste importanti progetti, il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti afferma:
Quella che vedremo il 23 maggio a Palermo e in centinaia di istituti in tutta Italia sarà una “scuola viva”.
Animata dall’insegnamento di importanti servitori del nostro Stato che hanno dato la vita per liberare il loro Paese dalla mafia, come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
E da valori di giustizia e di rispetto che devono trovare concretezza nella nostra quotidianità.
A 27 anni di distanza, continuiamo a ricordare questi martiri del nostro Stato perché la loro testimonianza e il loro sacrificio non vadano perduti.
Perché le nuove generazioni sappiano che l’Italia del 2019 è debitrice nei confronti di quegli uomini.
Significative anche le parole di Maria Falcone, sorella del magistrato Giovanni Falcone e presidente della Fondazione Falcone:
Nessuno di noi quel 23 maggio di 27 anni fa avrebbe immaginato che un giorno tragico, un giorno di dolore e lutto, sarebbe stato l’avvio di una trasformazione profonda del nostro Paese.
L’inizio di un percorso che migliaia di studenti, migliaia di persone hanno da allora intrapreso portando avanti le idee di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino.
E di tutti gli uomini e le donne dello Stato che sono morti per mano della mafia.
Vedere ogni anno Palermo “invasa” dai ragazzi che partecipano alle manifestazioni organizzate per l’anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio è una gioia immensa.
Solo una rivoluzione culturale profonda consente di vincere la battaglia contro la criminalità organizzata.
Foto: Wikipedia