Scommesse e organizzazione illecita dell’attività di giochi: vasta operazione della Gdf con oltre 200 arresti

18 miliardi di beni sequestrati alle mafie

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La criminalità organizzata ha visto sottrarsi ben 18 miliardi di beni negli ultimi 5 anni

Nell’ultimo lustro la Guardia di Finanza ha detratto circa 18 miliardi di beni mobili e immobili alla malavita (una cifra che corrisponde ad oltre l’1% del Pil). Di questi ultimi circa 7 miliardi sono rientrati in maniera definitiva nelle casse dello Stato; i sequestri, invece, ammontano a quasi 11 miliardi.
Queste confische sono il risultato di un ragguardevole numero di accertamenti (oltre dieci mila) effettuati dai finanzieri e di circa un milione di attività ispettive all’anno.

Gli accertamenti hanno riguardato circa 55 mila soggetti

Complessivamente, nei cinque anni presi in esame, gli accertamenti patrimoniali delle Fiamme Gialle hanno riguardato 55 mila soggetti, 30 al giorno.
L’aggressione ai beni della criminalità organizzata“, afferma il Comando generale, “costituisce da sempre il tratto distintivo dell’azione delle forze dell’ordine. Queste ultime, negli anni, hanno potenziato e affinato le proprie capacità di intercettare gli interessi imprenditoriali, economici e finanziari della criminalità, non solo organizzata, ma anche nella sua più evoluta veste economico-finanziaria”.

Avviati i procedimenti nei confronti di soggetti pericolosi “qualificati”

Alle confische e ai sequestri si è arrivati al termine dei procedimenti avviati nei confronti di soggetti pericolosi «qualificati», vale a dire persone indiziate di reati gravi, e di quelli definiti «socialmente pericolosi», o nell’ambito delle indagini antiriciclaggio, finalizzate ad individuare gli investimenti nei cosiddetti «beni rifugio», quali:

– diamanti

– metalli preziosi

– quadri

– reperti archeologici.

Questi risultati sono il frutto di attività investigative e analisi con  precisi strumenti tecnologici, che ci consentono di intervenire in maniera chirurgica e di restringere il campo delle ricerche“. Spiega il capo dello Scico della Gdf, il generale Alessandro Barbera.

Uno dei metodi utilizzati dalle Fiamme Gialle è la ‘Molecola’, un applicativo informatico che analizza e mette a confronto una serie di banche dati per arrivare ad isolare le informazioni più importanti. “Tuttavia è chiaro – aggiunge Barbera – che contano soprattutto il fattore umano, la capacità di leggere e interpretare in modo qualificato quelle informazioni“.

Fonte Immagine: Cronache Picene

 

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Autore dell'articolo: Redazione Webmagazine24