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Bonus 200 euro, alcuni dovranno restituirlo

 

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Il tanto discusso bonus 200 euro fa ancora parlare. I primi ad averlo ricevuto sono stati i pensionati, che il 1 luglio si sono visti un cedolino più ricco rispetto al solito. In questi giorni sta cominciando ad arrivare anche ai lavoratori dipendenti.

Si parla di un’eventuale proroga di questa misura anche per i mesi di agosto e settembre ma senza certezze, dato che sembrerebbe che non ci siano risorse a sufficienza. L’ufficialità infatti della previsione per altre due mensilità non è ancora arrivata.

Nel frattempo va precisato che il bonus in questione potrebbe essere restituito da alcuni pensionati o lavoratori, che dopo esserselo goduto potrebbero vederselo detrarre rispettivamente dalla pensione o dallo stipendio nei prossimi mesi. Perchè?

Cerchiamo di capirne le ragioni.

Ricapitoliamo: il bonus 200 euro a chi spetta?

Innanzitutto ribadiamo che il requisito principale che permette di beneficiare del bonus 200 euro è la soglia lorda del reddito fissata a 35.000 euro con riferimento al 2021. Si sta parlando però non di valore ISEE ma di reddito personale.

Dopodichè, oltre a questo aspetto, occorrerà essere pensionati, lavoratori dipendenti sia pubblici che privati, disoccupati percettori di Naspi, lavoratori domestici, percettori di reddito di cittadinanza, lavoratori stagionali e lavoratori del settore spettacolo.

L’eventuale caduta del Governo non inciderà sul bonus e su chi dovesse ancora riceverlo, trattandosi di un aiuto già confermato e ratificato.

Perchè potrebbe essere restituito?

Una preoccupazione aleggia su chi ne ha potuto beneficiare: davvero si rischia la restituzione? E in quali casi?

In realtà chi sa di aver rispettato i requisiti richiesti può stare tranquillo. A rischiare sarà soltanto chi superava il tetto dei 35.000 euro, chi non avesse dichiarato di averlo percepito con altra busta paga o cedolino, e chi si ritrovasse con il trattamento pensionistico revocato. Non sono previste altre casistiche.

Va infatti ricordato che la misura è stata corrisposta in via provvisoria. In un secondo momento infatti l’Inps provvederà a effettuare i dovuti controlli e la notifica della restituzione della cifra percepita indebitamente arriverà entro un anno dalla sua erogazione.

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Autore dell'articolo: Redazione Webmagazine24