Condividi su:
ROMA – Caro energia e legge di bilancio. Il provvedimento per il 2023 ha stanziato complessivamente 35 miliardi di euro. Ma quante di queste risorse saranno gestite direttamente dagli enti locali? Stando a quanto emerso da una ricerca condotta da Centro Studi Enti Locali, per Adnkronos, il tesoretto riservato a Comuni e Città metropolitane dalla prima manovra varata dal Governo Meloni ammonta a circa 1,6 miliardi, circa 600 milioni in meno rispetto a quanto stanziato dalla Legge di bilancio dell’anno precedente.
Una cifra destinata a crescere, almeno sulla carta, a partire dal 2025. Gli impegni assunti ad oggi per il 2024 – salvo successive rimodulazioni – ammontano a circa 1,6 miliardi e sono in linea, quindi, con l’anno corrente. Per il 2025 la cifra stimata è invece, allo stato attuale, pari a circa 2,2 miliardi.
Caro energia e legge di bilancio, contributo straordinario di 400 milioni
Nel 2026 e nel 2027 è previsto un nuovo superamento del tetto dei 3 miliardi legato a doppio filo alla dotazione del fondo per le opere indifferibili, pensato per mettere le opere pubbliche cruciali per il rilancio del paese – prime fra tutte quelle finanziate dal Pnrr – al riparo dalle minacce rappresentate da caro materiali e aumento costi energia.
Anche per gli enti locali, così come per molte categorie del mondo imprenditoriale e del Terzo settore, non manca all’appello la voce caro energia. Per garantire la continuità dei servizi erogati, nonostante i cospicui aumenti dei costi di energia e gas, è stato riconosciuto agli enti locali un contributo straordinario di 400 milioni per il 2023. Di questi, 350 milioni sono riservati ai Comuni e 50 alle Città metropolitane e alle Province.